Incidente ferroviario in Puglia, dai social al Parlamento: esplode la rabbia
"Come diavolo si può morire nel 2016 per uno scontro frontale?". Il deputato pentastellato Alessandro Di Battista deposita un'interrogazione parlamentare, il cordoglio del premier Renzi: "Fare chiarezza sulle responsabilità". La rabbia dei pendolari sui social
"Non ci fermeremo finché non sarà fatta chiarezza sulle responsabilità del disastro ferroviario". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo aver appreso dell'incidente fra due treni che si sono scontrati su una Ferrovia regionale del Nord Barese in un tratto a binario unico in Puglia tra Adria e Corato con un bilancio drammatico. Renzi sta seguendo la vicenda in costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile e il ministero delle infrastrutture e trasporto, mentre sul campo si è recato proprio il ministro Graziano Delrio con il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio per assicurare il coordinamento delle operazioni di soccorso.
"E' un disastro come se fosse caduto un aereo! I soccorsi e la protezione civile è tutta sul posto, purtroppo ci sono vittime". Lo scrive sul suo profilo Facebook il sindaco di Corato Massimo Mazzilli.
Il premier, che si trova a Milano per un incontro con il sindaco Beppe Sala, ha espresso il "cordoglio" per le vittime del disastro ferroviario e ha chiesto di fare chiarezza al più presto" prima di interrompere il suo intervento al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano per far ritorno a Roma. "Non ci fermeremo fino a quando non verrà fatta chiarezza. Questo è il momento delle lacrime e in cui bisogna lavorare per recuperare le vittime e i feriti". Renzi si è scusato per non poter fare il taglio del nastro della mostra al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano- "L'Italia - ha concluso Renzi - è un grandissimo Paese anche nei momenti di dolore e si stringe a chi ora soffre".
"Come diavolo si può morire nel 2016 per uno scontro frontale tra due treni? Com'è possibile con tutte le tecnologie che ci sono? - si chiede il deputato pentastellato Alessandro Di Battista - Vi comunico che abbiamo appena chiesto ufficialmente al Ministro dei trasporti Delrio di venire in Parlamento a fornire spiegazioni sull'accaduto. Una preghiera per i morti e le loro famiglie".
LA RABBIA SUI SOCIAL. A decine, pendolari abitudinari della tratta pulgiese ma anche di altre ferrovie disastrate d'Italia hanno usato i social network per ulare la loro rabbia e aggiungere dettagli ad una tragedia che appare senza senso.
Claudia: "Maledetto sud dimenticato da tutti. Sono un ingegnere e vedere le infrastrutture del mio territorio mi fa solo rabbia. Quando la smetteranno di destinate fondi alle opere superflue e non ai servizi che consentono alla povera gente di andare a lavorare sarà troppo tardi. Anzi...è già tardi. Ora che la tragedia è giunta si sveglieranno proprio tutti, anche chi, fino ad un minuto fa era a prendere il sole su uno yacht di lusso invece di essere in parlamento. Che odio!"
ValeLeo sposta l'attenzione all'assenza di sicurezza nei trasporti in genere: "E perché con il bus?gomme lisce,strade malmesse pulizia stradale assente..illuminazione assente...guardrail rotti o bassi o assenti....e poi tanto menefreghismo e chi doveva controllare o stava con un tel su whatsapp oppure al bar o peggio dormiva".
Katya: "Sono senza parole ... Su un binario soltanto. Non può esserci l'Italia di serie A e l'Italia di serie B; non esiste investire soldi solo sulle infrastrutture di mezzo paese. Non esiste morire intanto che si va al lavoro... NON ESISTE MORIRE COSÌ".
Le prime immagini: il video
Lo scontro è avvenuto su una tratta delle Ferrovie del Nord Barese che fanno capo alla Ferrotramviaria spa: nel 1965 l'azienda ha attivato la linea ferroviaria Bari-Barletta, che collega a Bari importanti Comuni del Nord barese su un percorso lungo 70 chilometri, a binario unico sul tratto Bari-Fesca San Girolamo e Ruvo-Barletta, e doppio binario sul tratto Fesca San Girolamo-Ruvo. Dal 2008 Ferrotramviaria spa ha avviato un progetto di sviluppo, ammodernamento e rafforzamento del proprio servizio.
