Il Lecce perde la Serie B: guerriglia allo stadio
Finisce 1 a 1 la gara di ritorno della finale contro il Carpi che valeva la promozione. Picchiati gli steward, un'auto della polizia data alle fiamme. Almeno due agenti contusi
LECCE - Scontri allo stadio di Lecce dove alcune centinaia di supporter della squadra locale, dopo la mancata promozione in B a seguito dell'1-1 con il Carpi nel ritorno della finale play off di Lega Pro, hanno invaso il campo cercando di raggiungere gli spogliatoi. Un gruppo di tifosi ha picchiato con calci e pugni gli steward che erano davanti alla scaletta e ha rotto un vetro. I giocatori delle due squadre sono riusciti a mettersi in salvo.
Gli scontri sono continuati anche fuori dallo stadio dove il bilancio provvisorio è di un fuoristrada della polizia incendiato, diverse bombe carta lanciate e due poliziotti contusi.
Sono circa 250 i teppisti - secondo fonti della questura - che hanno preso parte ai disordini. Finora nessuno è stato arrestato. Fuori dallo stadio si trovava anche il questore di Lecce, Vincenzo Carella.
La furia dei contestatori è stata ostacolata all'interno dello stadio dagli steward, successivamente affiancanti dalle forze dell'ordine: l'intervento ha evitato ai contestatori di raggiungere gli spogliatoi e il verificarsi di episodi più gravi. All'esterno dello stadio la polizia è poi intervenuta massicciamente fronteggiando il lancio di pietre, fumogeni e petardi, anche con cariche di alleggerimento. Alcuni appartenenti alle forze di polizia sono rimasti contusi e sono stati medicati in ospedale.
ARRESTI E DENUNCE - Per ora sono in tre, ma nelle prossime ore ne potrebbero essere fermati altri. Sono scattati già i primi provvedimenti nei confronti di alcuni tifosi del Lecce che, terminata la partita di domenica contro il Carpi, hanno contestato il risultato alla società sportiva giallorossa, innescando una vera e propria guerriglia dapprima all'interno, poi all’esterno dello stadio. Il bilancio, al momento, è di un arresto e due denunce. A finire in manette, Virgilio Coppola, un 27enne nato a Mesagne, ma residente ad Erchie, nel brindisino, sorpreso in flagranza a lanciare pietre durante la sassaiola che è costata il ferimento, fortunatamente lieve, di nove agenti di polizia, di cui sei della questura leccese e tre del Reparto mobile di Taranto. Per lo stesso reato, sono stati deferiti M.S., un 33enne di Surbo e L.Z., 19enne di San Cesario di Lecce, colti a gettare oggetti pericolosi durante il match. Tra i vari feriti, anche un tifoso 65enne che, durante la ressa a fine gara, in tribuna Est, è stato spintonato inavvertitamente, urtando con il volto sull'inferriata. Per il taglio allo zigomo è stato soccorso dal personale della Croce rossa e poi trasportato al "Fazzi", in chirurgia plastica. (da LeccePrima)