Acido contro un poliziotto: "Così mi sono salvato"

Parla Luca Miori, il poliziotto colpito dall'acido gettatogli addosso da uno spagnolo ubriaco di 46 anni che si era barricato in casa. "Quando mi ha versato il liquido addosso pensavo fosse alcol, poi ho sentito bruciare. Ho capito e ho avvertito gli altri". Così ha raccontato d'istinto ai colleghi in divisa la sua disavventura. Nonostante tutto Miori, dirigente della squadra volanti della questura di Venezia, giovedì mattina è già nel suo ufficio. Nonostante i venti giorni di prognosi dopo l'arresto del 46enne spagnolo che mercoledì ieri notte si era barricato in casa a Castello.

Sa di averla scampata bella, racconta VeneziaToday. Se l'acido solforico l'avesse raggiunto al volto sarebbero stati guai, viste le condizioni del suo giubbotto antiproiettile e la giacca che indossava, praticamente "sparita" nei punti in cui è entrata in contatto con il liquido. Il dirigente si trovava sotto la finestra dell'abitazione dello spagnolo, tenendo lo sguardo concentrato sulle mani del 46enne. L'inquilino continuava a sporgersi per poi chiudere gli scuri e rientrare. 

Sono minuti concitati. All'inizio punta la scacciacani contro gli agenti, poi torna dentro e ricompare. A pochi metri da Miori il dirigente del commissariato San Marco, Luigi Petrillo. Sono loro due a gestire la delicata situazione. Si deciderà per l'intervento delle forze speciali della questura, soprattutto dopo l'entrata in scena dell'acido. Una volta colpito, il dirigente delle volanti sente un fortissimo bruciore. Si bagna la faccia e le parti scoperte del corpo con dell'acqua, per togliersi di dosso la pericolosa sostanza. Pochi istanti, ma cruciali. 

Il poliziotto cerca di intrecciare un dialogo con l'esagitato, che nel frattempo è fuori controllo. L'agente era in posizione "coperta", in modo da mantenersi in sicurezza. Per questo anche il getto dell'acido non ha avuto conseguenze gravissime.

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