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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca / Treviso

Rolls Royce e Ferrari: tutto coi soldi rubati alle banche

Luigi Compiano aveva trasformato la sua azienda di custodia di valori in un bancomat personale: rubava soldi a banche e altri clienti per i propri "sfizi". Il buco ammonterebbe a 70 milioni di euro

TREVISO -  La tecnica era semplice, ma funzionava. I soldi rubati a qualcuno venivano "nascosti" con la stessa somma sottratta ad altri. Il "giochino" è andato avanti per quasi venti anni fino a quando i fondi si sono assottigliati tanto da non permettere più il lavoro di "compensazione". A quel punto per Luigi Compiano, titolare della North East Service, azienda di trasporto e custodia di valori a Silea, Treviso, non c'è stata più via d'uscita. 

Ha dovuto ammettere, non ancora ufficialmente, che aveva trasformato la Nes in un bancomat permanente. Le banche gli affidavano milioni di euro e lui ogni tanto ne prelevava un po'. Giusto per togliersi qualche sfizio: una Rolls Royce numerata, una collezione di Aston Martin, una Ferrari, una Harley Davidson. E ancora: quattrocento auto, cento motociclette e settanta imbarcazioni. Un tesoretto messo da parte dal 1994 fino alla settimana scorsa quando la guardia di Finanza ha sequestrato tutto.  

Fino a quando Compiano non è riuscito più a fare fronte alle richieste di contanti dei suoi clienti. Con i caveaux più vuoti rispetto al passato il presidente non ha avuto fondi da usare per ripianare i furti: sono cominciate, quindi, le lamentele e le denunce. Martedì scorso Veneto Banca e Intesa San Paolo hanno chiesto di riavere i loro depositi cash, intorno ai quaranta milioni di euro, ma nel caveau hanno trovato solo ventinove assegni firmati da Compiano a titolo di garanzia. 

"Lui faceva così" ha spiegato agli inquirenti Massimo Schiavon, l'uomo dei rendiconti della Nes indagato anche lui per appropriazione indebita. "Compiano mi diceva: tu dammi i soldi che io li rimetto in cassa più avanti. E io che dovevo fare?". 

Cos', il buco fatto da Compiano ammonterebbe a sessanta, settanta milioni: "Una cifra che - ha confessato il procuratore Dalla Costa - anche volendo mandare all'asta ogni mezzo e immobile, è irrangiungibile". (da TrevisoToday)

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