Un clima di vero e proprio terrore quello che regnava in un centro di riabilitazione nei Castelli romani. Le vittime erano tutti ragazzi giovani, pazienti affetti da patologie neuropsichiatriche, ospiti del centro e sottoposti a soprusi e violenze. La scoperta al termine di un’indagine dei carabinieri del Nas.

Destinatari di dieci ordinanze di custodia cautelare operatori e assistenti socio sanitari dipendenti del centro di riabilitazione, ritenuti responsabili dei reati di maltrattamento aggravato e sequestro di persona. In particolare, un educatore e un assistente con funzioni educative si sarebbero distinti per atteggiamenti particolarmente autoritari e violenti. Uno stato di terrore ben espresso da alcuni immagini video che mostrano i pazienti alzare il braccio davanti al volto di riflesso al solo passaggio dei 'mostri' che li trattavano come oggetti. Per ottenere il loro silenzio vi erano poi le violenze, schiaffi, pugni, calci, strattonamenti, urla contro il viso, imboccature del cibo con violenze e senza nessun rispetto per le vittime (16 ragazzi di età compresa fra gli 8 ed i 20 anni di cui 5 minori di 14 anni).

Fra i dieci arrestati, spicca la figura di un uomo, un 58enne romano (C.C. le sue iniziali), l'unico ristretto in carcere, colto in flagranza dopo aver chiuso (e quindi sequestrato) una giovane paziente in camera al fine di poter andare a dormire senza preoccupazioni al piano inferiore.

Durante le indagini sono stati documentati diversi episodi di maltrattamenti commessi anche dagli altri operatori che, sebbene in ruolo minore, sottoponevano i pazienti a soprusi e violenze fisiche e verbali. L’indagine è stata avviata dopo alcune denunce presentate nei primi mesi del 2015 dai vertici della stessa struttura.

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