Pensano di mangiare bietola, invece nel piatto c'è mandragora: intossicate
Due persone ricoverate all'ospedale Sirai di Carbonia per una pericolosa intossicazione
I dolori si sono presentati poco dopo il pranzo. Pensavano di mangiare bietola, invece era mandragora. Due persone ricoverate all'ospedale Sirai di Carbonia per una pericolosa intossicazione. Le due, una 80enne e una 60enne, sono in osservazione, ma non in pericolo di vita e presto saranno dimesse. La diagnosi rapida e la presenza dell'antidoto in ospedale hanno permesso di evitare conseguenze potenzialmente tragiche. I sintomi dell'intossicazione si sono manifestati nel pomeriggio.
Sulla vicenda accertamenti da parte dei Carabinieri: la mandragora era stata raccolta nelle campagne circostanti. Sarebbe state l'80enne, dopo aver raccolto e cucinato la verdura, a portarne una parte alla vicina di casa 60enne. Entrambe si sono sentite male.
Che cos'è la mandragora (o mandragola)
La mandragora (o mandragola, come la chiamò Machiavelli nel suo capolavoro) è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee, molto diffusa anche in Sardegna, che contiene degli alcaloidi altamente tossici che portano ad una sindrome centrale da intossicazione dovuta a sostanze atropino-simili. I sintomi sono confusione mentale, vertigini, nausea, diarrea e malessere generale, ma in mancanza di un rapido intervento possono arrivare fino al coma e alla morte.
Che cosa fare in caso di ingestione di mandragora
In seguito all'ingestione di mandragora occorre somministrare un antidoto specifico, la fisostigmina. La pianta – velenosa e potenzialmente mortale – può essere confusa facilmente con la bietola e con la borragine. Si consiglia sempre di evitare, in mancanza di un'approfondita conoscenza, la raccolta di piante o erbe a scopo alimentare o perlomeno di farle controllare da un esperto. In ogni caso, non appena si avvertono i primi sintomi (che per la mandragora si verificano poco dopo l'ingestione), la raccomandazione è di recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.
Chiamata così dal medico greco Ippocrate, la mandragora è stata la protagonista di innumerevoli miti e leggende fin dall'antichità, scatenando la fantasia popolare soprattutto nel corso del Medio Evo. Maghi e alchimisti, per l'aspetto antropomorfo della radice, la credevano una creatura a metà fra il regno vegetale e quello animale.