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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Città Arezzo

Pranzo a base di funghi, famiglia intera in ospedale: il responso dei medici è sorprendente

Sono tutti adulti, non avrebbero ingerito nulla di velenoso ma consumato quantità eccessive di funghi commestibili

Sei persone di una stessa famiglia sono finite al pronto soccorso dopo aver mangiato funghi. E' successo a Sansepolcro, in provincia di Arezzo. Nulla di grave, per fortuna, anche perché non sarebbero stati ingeriti funghi velenosi, bensì commestibili. A determinare il malessere collettivo sarebbero state le quantità mangiate, decisamente eccessive.

Mangiano troppi funghi: famiglia finisce in ospedale

Le sei persone, tutte adulte, si sono presentate al pronto soccorso dell'ospedale della cittadina toscana accusando i sintomi tipici dell'intossicazione alimentare. A quel punto il medico del pronto soccorso ha richiesto l'intervento del micologo della Asl della zona Valtiberina che ha raccolto informazioni sui sintomi della patologia e sulla quantità di funghi mangiati dalle sei persone. Guardando le fotografie presentate, ha escluso che i funghi fossero velenosi e ha indicato come causa del malessere la quantità eccessiva consumata.

Visto il precoce arrivo dei funghi in provincia, la Asl locale ha deciso di aprire anticipatamente gli sportelli micologici in provincia di Arezzo. E ha fornito alcune importanti raccomandazioni: "Anche il genere Boletus (noto come "porcino") e tutti gli altri funghi commestibili - si raccomandano dalla Asl - possono provocare intossicazioni se consumati in stato di decomposizione, invasi da muffe tossiche o da larve di mosche che ne rendono le loro carni non commestibili. Per la specie Amanita caesarea (ovulo) va fatta un'ulteriore precisazione: c'è la consuetudine di raccogliere questo fungo quando è ancora chiuso a forma di ovulo. E’ una pratica vietata dalla legge: non si possono raccogliere ovuli quando sono allo stato chiuso. Questo per due motivi, uno tossicologico e l'altro ecologico. Il primo, in quanto in natura esistono altre specie di funghi che da giovani sono racchiusi nell'ovulo, ma sono appartenenti a funghi tossici, tra cui la famosa Amanita phalloides: ne bastano 70 grammi per far morire un uomo adulto. Il secondo motivo è che il fungo giovane, avendo ancora le lamelle sotto il cappello chiuse nell'involucro bianco, le stesse non possono far diffondere nell'aria le spore da cui si riproducono, preservando la specie per il futuro. Ma anche da adulto, spesso questo fungo si presenta decolorato, non coi suoi classici toni di arancio e giallo, ma bianchiccio e ricoperto da una muffa che ne altera il sapore e lo rende non commestibile; infine da vecchio, l'ovulo emana un cattivo odore e si decompone in fretta, rendendolo immangiabile".

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"Quindi riassumendo - conclude la Asl - occorre raccogliere sempre funghi sani, con tutte la caratteristiche proprie della specie, mai vecchi o ammuffiti o al taglio con presenza di gallerie e larve nel gambo e cappello; gli ovuli non vanno raccolti chiusi; non far consumare i funghi ai bambini sotto i 12 anni o agli anziani; consumare funghi sempre ben cotti e non in pasti abbondanti e ravvicinati, per non finire al pronto soccorso con una sindrome tossica. Si consiglia di portare sempre tutti i funghi raccolti agli ispettorati micologici delle Asl".

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