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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Peggiorano le condizioni di Maria Antonietta Rositani, la donna bruciata viva dall'ex marito

Da quattro mesi Maria Antonietta Rositani combatte in ospedale dopo che lo scorso 12 marzo l'ex marito aveva tentato di ucciderla dopo essere evaso dagli arresti domiciliari

Peggiorano le condizioni di salute di Maria Antonietta Rositani, la donna di 42 anni che, lo scorso 12 marzo, l’ex marito Ciro Russo ha tentato di uccidere dandole fuoco. Come spiega Reggiotoday Maria Antonietta ha riportato delle complicanze e si troverebbe in rianimazione.

Sui social, appresa la notizia, non si contano più i messaggi di solidarietà e di coraggio per una donna che, da quel maledetto giorno, sta lottando con tutte le sue forze e con una grinta senza pari per rimanere attaccata alla vita, con lo scopo di vedere crescere i suoi due figli e continuare a nutrirsi dell'amore vero, quello della sua famiglia.

"Non potevo mai immaginare una cosa del genere tanto meno la poteva immaginare la mia bambina o i suoi figli che poteva caderci addosso, sulla testa, un macigno cosi pesante, pesante, pesante, da farci sprofondare negli abissi più bui" scrive il papà Carlo Maurizio Rositani

L'aggressione a Maria Antonietta

Maria Antonietta si trovava davanti al liceo artistico "Frangipane" quando è stata raggiunta dall'ex marito Ciro Russo, che ha tentato di ucciderla dopo aver cosparso con liquido infiammabile l'auto. Nonostante le ustioni Maria Antonietta è riuscita ad uscire dalla vettura e trovare riparo all'interno di un negozio della zona.

"Mi sono detta io non muoio" così Maria Antonietta aveva raccontato l'aggressione."Ho sentito il calore delle fiamme, ho visto la freddezza mentre gettava la benzina sulla macchina, ho aperto la portiera della macchina e lui mi ha lanciato una bottiglia mentre mi diceva che dovevo morire".

La fuga di Ciro Russo, il 42enne di Ercolano era durata poco più di 24 ore: arrestato all'interno di una pizzeria dagli uomini della Squadra mobile e del Servizio centrale operativo. Russo era agli arresti domiciliari ad Ercolano ed era evaso con lo scopo di venire a Reggio Calabria e mettere in atto il suo folle gesto dopo avere rintracciato la moglie, da cui si era separato da tempo. 

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