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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Cuneo

Militare "insospettabile" arrestato con l'accusa di violenza sessuale su una 13enne

Secondo la ricostruzione della squadra mobile di Cuneo, il militare avrebbe abusato ripetutamente della ragazzina costringendola a subire molteplici rapporti sessuali

La polizia ha arrestato un militare accusato di essere il responsabile di ripetute violenze sessuali su una ragazzina di appena 13 anni. L'uomo è accusato inoltre di aver divulgato materiale pedopornograico sui princiapli social network. Insospettabile, trentenne sposato e con famiglia, secondo la ricostruzione della squadra mobile di Cuneo, il militare avrebbe abusato ripetutamente della ragazzina costringendola a subire molteplici rapporti sessuali. Dopo aver conquistato la fiducia della 13enne l'uomo si era fatto inviare alcune foto intime. Minacciando di divulgare quegli scatti, il militatre costringeva la giovane a subire rapporti sessuali.

Le violenze risalgono ad aprile dello scorso anno e sono andate avanti per diversi mesi, fino a quando la ragazzina non ha avuto il coraggio di raccontare quanto accaduto prima agli amici e poi ai poliziotti. Gli investigatori, data la gravità dei fatti, si sono messi immediatamente alla ricerca del responsabile e, grazie alla collaborazione con le procure di Cuneo e di Torino, quest'ultima competente per il reato di divulgazione di materiale pedopornografico, sono riusciti a raccogliere in breve tempo il materiale probatorio necessario per incastrare il militare. Le indagini proseguono per verificare che l'uomo non si sia reso responsabile di abusi su altre ragazzine.

"L'Esercito, esprimendo profondo sdegno e condanna, ha immediatamente sospeso, già dallo scorso mese di dicembre, il graduato dal servizio e da ogni iter concorsuale a cui lo stesso aveva aderito", si legge in una nota, in merito alla notizia pubblicata da alcuni organi di informazione, relativa all'adozione di misure cautelari nei confronti di personale militare da parte della Procura di Cuneo. "Laddove le accuse fossero confermate - spiega la forza armata - si tratta di un comportamento indegno, inaccettabile e immorale, ancor più aggravato per uomini e donne che indossano l'uniforme e rappresentano lo Stato. Confermando totale condanna e pieno rigore nel perseguire i comportamenti che violano i principi e i valori su cui si fonda l'Istituzione e assicurando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l'Esercito esprime la totale intransigenza, tolleranza zero, nel contrastare tali inammissibili condotte. Tali soggetti non sono degni di indossare l'uniforme". "Tale avvenimento - sottolinea la nota- lede fortemente la dignità e l'onore di tutto il personale dell'Esercito che, invece, con profonda integrità, professionalità, e spirito di sacrificio, quotidianamente svolge il proprio dovere, in Italia e all'estero, anche a rischio della propria vita".

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