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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Uccide la moglie a coltellate: "Voleva portar via la nostra bambina"

L'omicidio a Camisano Vicentino: Mirko Righetto ha accoltellato a morte la moglie di origine colombiana dopo una lite per la separazione

Un omicidio efferato, con due colpi di coltello serramanico al collo. Un delitto commesso in un momento di ira, dopo una lite all'interno di una situazione famigliare molto tesa a causa di una separazione probabilmente imminente. L'uomo è stato portato al San Pio X, giovedì pomeriggio.

Le cose ultimamente non andavano bene tra Mirko Righetto, 47 anni, originario di Camposampiero e la moglie Nidia Lucia Loza Rodriguez, 37enne di origine colombiana. La coppia, dopo otto anni di convivenza, nel 2013 si era sposata e trasferita in una villetta in via degli Alpini a Camminano Vicentino. Dall'unione era nata anche una bambina che adesso ha tre anni. Da qualche tempo le liti erano frequenti, tanto che gli stessi carabinieri, lo scorso anno, erano intervenuti a casa della coppia per calmare gli animi, pur senza registrare nessuna denuncia.

Poco dopo la mezzanotte di mercoledì è invece successo l'irreparabile. Secondo la ricostruzione dei carabinieri e la testimonianza dello stesso omicida reo-confesso, tra i due coniugi era in corso l'ennesima discussione, questa volta su come affrontare la separazione. "Lei mi ha detto che non avrei mai più rivisto mia figlia", ha raccontato Righetto ai carabinieri. Quella frase, secondo l'uomo, avrebbe fatto scattare in lui la follia omicida. Dopo aver afferrato un coltello a serramanico, ha colpito Lucia sulla parte destra del collo, causandole le ferite che l'hanno portata alla morte. Inutili i successivi tentativi di rianimare la donna da parte del Suem. 

A quel punto il 47enne ha agito con molta freddezza, visto che la piccola stava dormendo al piano di sopra. Per evitare di coinvolgerla nell'accaduto, ha chiuso la porta della cucina, dove è avvenuto il delitto, e ha chiamato sua madre - la suocera di Lucia - che è arrivata dopo pochi minuti a prelevare la bambina che stava ancora dormendo e non si è accorta di nulla.

"Non ha raccontato niente alla madre, nascondendo ai suoi occhi l'omicidio", hanno spiegato i carabinieri, accorsi sul posto dopo essere stati chiamati dallo stesso Righetto: "Abbiamo trovato un uomo confuso ma lucido e freddo, che ha ammesso subito l'omicidio e che sembrava cosciente di aver fatto una cosa terribile". L'uomo è stato portato nella caserma dei militari dell'Arma in via Muggia dove è stata convalidata la sua confessione e dove si trova attualmente per ulteriori indagini.

Righetto era molto noto in città. A Camisano aveva una piccola azienda di ferramenta, rilevata dal padre ma anche se gli affari non andavano bene, la gente del posto lo considerava un uomo tranquillo. Aveva qualche precedente in passato per un piccolo furto e sembra prendesse dei farmaci. Lucia, invece, da qualche anno faceva l'infermiera in una clinica privata. 

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