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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Palermo, colpito con un pugno alla testa: Roberto muore dopo 50 giorni di agonia

La vittima è Roberto Impellizzeri, camionista di 60 anni. Lo scorso 5 maggio è stato arrestato l'aggressore per lesioni personali aggravate: l'accusa per lui ora potrebbe diventare di omicidio preterintenzionale

Morto in ospedale dopo un’agonia di cinquanta giorni per essere stato colpito con violenza alla testa. Si è spento nel reparto di Rianimazione del Civico di Palermo il sessantenne bagherese Roberto Impellizzeri, raggiunto alla testa da un pugno sferrato - apparentemente senza motivo - da un 46enne, Francesco Mineo. Per lui, arrestato a inizio maggio per il reato di lesioni personali aggravate, ma l’accusa ora potrebbe trasformarsi in omicidio preterintenzionale.

I fatti si sono verificati lo scorso 5 maggio, in via Ignazio Lanza di Trabia, a pochi metri dal Bar Garden. Impellizzeri stava passeggiando per strada quando è stato colpito con un pugno alla testa da Mineo. Il sessantenne è caduto per terra, battendo la testa e riportando gravi lesioni. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e i soccorritori del 118, che lo hanno trasportato al pronto soccorso del Civico.

I carabinieri di Bagheria hanno subito avviato le ricerche, risalendo a Mineo e procedendo con l'arresto. Al termine delle indagini è stata emessa nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice del Tribunale di Imerese, a seguito della quale è stato rinchiuso al Cavallacci. Sono molti i dettagli da chiarire sulla dinamica e per questo è stata disposta l’autopsia sul corpo di Impellizzeri.

Chi conosceva Impellizzeri, di professione camionista, lo descrive come una persona buona, tranquilla, dedita al lavoro e alla sua famiglia. Lascia la moglie e tre figli. 

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