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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Catania

Sì al murales su Impastato sul muro di un liceo a Catania

La notizia dopo la protesta degli studenti promotori dell'iniziativa contro la preside che aveva fermato la realizzazione di un murales dedicato al giornalista e attivista ucciso dalla mafia

CATANIA - È stata a lungo bufera sul murales dedicato a Peppino Impastato sulle mura esterne del liceo scientifico Galileo Galilei. Gli studenti dell'istituto da mesi aspettavano il sì della preside alla realizzazione dell'opera, tra ripensamenti e proposte di modifica. L'idea originale, promossa dall'associazione giovanile Atlas insieme al club service Interact Catania Ovest, prevedeva un murales con il volto di Peppino Impastato, il giornalista e attivista di Cinisi ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, e la frase: "La mafia uccide, il silenzio pure", che apparve su uno striscione portato in corteo dai suoi compagni il giorno del funerale. Ma la preside dell'istituto aveva avanzato dubbi e critiche ed erano scoppiate le polemiche finché la dirigente non ha dato il proprio assenso. 

A raccontare i fatti erano stati alcuni fra i promotori dell'iniziativa. La preside inizialmente aveva opposto un rifiuto al murales di Impastato perché, come aveva Simone Dei Pieri, ex rappresentante del Galilei e responsabile di Atlas, a Meridionews, "un volto con una citazione accanto era un'immagine 'desueta' e che quindi andava cambiata". Una vicenda che andava avanti da luglio, quando De Pieri e Riccardo Foti, 16enne studente dell'istituto e rappresentante di Interact, hanno presentato la loro proposta al Comune di Catania. Poi è iniziato il braccio di ferro con la preside dell'istituto.

"Ci è stato detto - aveva spiegato De Pieri - che la frase era troppo forte, che non andava bene perché troppo diretta. E poi c'era quel problema di Peppino Impastato, la sua figura non andava bene". Vincenzo Magno, giovane studente dell'Accademia di Belle Arti e autore del murales, aveva creato diverse versioni del murales, ma ognuna è stata sempre rigettata, finché "la preside ci ha chiesto di cambiare tema", facendo "un murales più educativo", ha ricordato Foti. "Noi ci siamo rifiutati - aveva concluso il ragazzo - L'idea era di lanciare un messaggio, cambiando tema non sarebbe più stata la stessa cosa. Così la preside ci ha risposto: 'Fatelo da un'altra parte'".

La preside del liceo aveva sostenuto di non essersi opposta al murales e di aver cercato di trovare una "soluzione condivisa". "Abbiamo avviato un dialogo con uno studente, ma non siamo riusciti a trovare un punto d'incontro. Quindi la situazione è in stand-by. Cerchiamo di fare delle cose adeguate alla scuola e al contesto in cui operiamo", queste le dichiarazioni della preside riportate da Meridionews. Del caso si era interessato anche il consigliere Agatino Lanzafame, che aveva seguito gli studenti fin dalle fasi iniziali di progettazione.

Nelle scorse ore era stata lanciata una petizione su Change.org da Ivan Vadori, giornalista e regista di "La voce di Impastato", che ha poi informato i firmatari della decisione della preside. "La possiamo definire la Petizione più veloce del secolo. Con immenso piacere, questa mattina i ragazzi del Liceo Galilei di Catania hanno incontrato la Loro Dirigente Scolastica, che certamente è stata esposta mediaticamente per la negazione del murales a Peppino. Dopo tale confronto la Dirigente ha accettato tale realizzazione. Se il progetto era iniziato a luglio, il “tam tam” mediatico ha certamente favorito la scelta della Preside che aveva negato la possibilità di fare quest’Opera. Ha vinto Peppino, hanno vinto i ragazzi, ha vinto la legalità. Un ringraziamento speciale all’artista Roy Paci che per primo si è dichiarato contrario al volere della Dirigente, ai ragazzi che con tenacia hanno saputo continuare nell’impegno per questo murales e a tutti coloro che hanno sostenuto questa breve, ma efficace battaglia mediatica". (CataniaToday)

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