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Sabato, 20 Aprile 2024
Città Genova

Neonato muore dopo la circoncisione fatta in casa: arrestati "santone", mamma e nonna

La tragedia in un appartamento in zona Quezzi a Genova. Il piccolo viveva con la mamma e la nonna: sono state loro a chiedere aiuto al 118

Aveva un mese il bambino morto nella notte in un appartamento in zona Quezzi a Genova, a seguito di un intervento di circoncisione rudimentale effettuato tra le mura di casa. E' questa la prima ipotesi sulle cause del decesso: sulla vicenda indaga la squadra mobile. A dare l’allarme, intorno alle 4 del mattino, è stato il personale del 118, che ha ricevuto una richiesta di intervento urgente: arrivati all’appartamento, i sanitari hanno trovato nell’abitazione la mamma e la nonna del piccolo, due donne di origini nigeriane, e il bimbo ormai privo di vita. Il padre è invece lontano dall'Italia.

Neonato morto a Genova Quezzi dopo la circoncisione fatta in casa

I soccorritori hanno quindi chiamato immediatamente la polizia, e sul posto sono intervenute prima le volanti della questura e poi la Squadra Mobile del dirigente Marco Calì, accompagnata dagli uomini della Scientifica. Gli investigatori hanno immediatatamente avviato i rilievi nell’appartamento, e affidato il piccolo al medico legale. Come detto, al momento l’ipotesi più probabile è che il bimbo sia stato sottoposto a un intervento di circoncisione da parte di qualcuno che non aveva né la formazione né le capacità, né gli strumenti adatti per farlo.

Neonato di 5 mesi morto dopo circoncisione in casa: indagati i genitori 

La madre e la nonna sono state arrestate. Le due donne erano state portate in questura e interrogate a lungo, per chiarire quanto accaduto e a quando risalga l'intervento al quale è stato sottoposto il piccolo. E' stato inoltre rintracciato e arrestato a Ventimiglia mentre cercava di raggiungere la frontiera anche un terzo soggetto, un uomo di origini africane: sarebbe lui ad aver eseguito l'operazione sul bimbo all'interno dell'abitazione. L'accusa è di omicidio preterintenzionale.

Che cos'è la circoncisione e l'appello dei medici chirurghi

La circoncisione, va ricordato, è una procedura chirurgica che consiste nella rimozione della pelle che copre la parte superiore dell’organo genitale maschile. La pratica, tradizionalmente eseguita come simbolo di identità culturale o per motivi religiosi, può essere indicata anche per scopi terapeutici e di profilassi nei casi di restringimento del prepuzio o in presenza di determinate patologie. I musulmani rappresentano il maggior gruppo religioso a praticare la circoncisione maschile. La procedura fa parte della legge ebraica ed è diffusa anche in Israele, negli Stati Uniti, in parte del sud-est asiatico e in Africa. È meno praticata in Europa, in America Latina e in gran parte dell'Asia, mentre la più antica testimonianza documentale viene dall'Egitto.

Uno studio di Oms -Unaids stima inoltre che nel mondo circa un terzo dei maschi sia circonciso. La circoncisione è una procedura ambulatoriale che viene effettuata da un chirurgo in ospedale o in clinica e dura circa 60 minuti. L'intervento può essere effettuato sia in anestesia generale sia locale, in quest'ultimo caso tramite un'iniezione sul pene. Dopo l'anestesia la pelle che ricopre il glande viene rimossa tramite bisturi, forbice chirurgica o laser. In genere per la guarigione occorrono 10-15 giorni.

La circoncisione può diventare una pratica pericolosa se effettuata in luoghi non sterili da personale non medico. Secondo l'associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e la Confederazione Internazionale laica interreligiosa(Cili-Italia), in Italia sono più del 35% le circoncisioni che si effettuano in modo fai da te e clandestino per motivi economici e mancanza di strutture autorizzate.

Secondo le stime, sarebbero fino a novemila ogni anno i bambini coinvolti da interventi di circoncisione in Italia. Nei giorni scorsi, la Fnomceo - la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri - ha chiesto che la circoncisione rituale sia inserita subito nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) a costi accessibili, per garantire a tutti il diritto alla salute ed evitare i canali clandestini.

"Dopo il caso di qualche giorno fa un altro bimbo è morto per circoncisione fatta in casa, è urgente trovare soluzioni. Il tema è complesso e bisogna confrontarsi con le autorità religiose. Ma l'assoluta priorità è individuare un protocollo per la sicurezza dei bambini". Lo scrive su Twitter il ministro della Salute Giulia Grillo.



 

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