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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bimbo nasce prematuro e muore dopo un intervento, il padre aggredisce i medici

Quattro componenti dell'equipe sanitaria sono stati aggrediti e uno è finito al pronto soccorso. "Escalation intollerabile", denuncia il direttore generale dell'Arnas Civico

Ancora un caso di violenza contro i medici in Sicilia. Un giovane di 30 anni si è scagliato contro i dottori dopo la morte del figlio, venuto alla luce di appena 30 settimane  e con una grave patologie. Inutile i tentativi dei medici dell'Ospedale dei bambini di Palermo per salvare il piccolo, sottoponendolo a un delicato intervento chirurgico.

Il padre, un giovane del quartiere Zen, ha prima iniziato a discutere con i medici e poi è passato alla violenza fisica, accanendosi in particolare contro uno di loro mandandolo al pronto soccorso con un trauma cranico, come ricostruisce su PalermoToday Riccardo Campolo. In pochi secondi si è scatenato il panico in corsia, rendendo necessario l'intervento delle forze dell'ordine. 

"L'escalation di aggressioni ai medici e agli operatori degli ospedali non è più una questione di singoli e sporadici casi, ma sta assumendo sempre più i contorni di un fenomeno che non è più tollerabile”, dichiara il direttore generale dell'Arnas Civico Giovanni Migliore in una nota inviata a PalermoToday. Fatti come questo, “oltre a minacciare il lavoro di tanti professionisti - spiega Migliore - rischiano di inficiare il diritto alla salute di tutti".

La posizione dell'aggressore è al vaglio degli inquirenti, che hanno anche raccolto la denuncia presentata dal direttore generale per l'interruzione di pubblico servizio e quella del dirigente del reparto di Terapia intensiva, Giuseppe Re, per lesioni e aggressione a pubblico ufficiale. 

Sarebbe stato lo stesso Migliore, che ha annunciato la volontà da parte dell’ospedale di costituirsi parte civile, a chiedere agli investigatori che il neonato venga sottoposto a un’autopsia. "Promuoveremo la nascita di un comitato - conclude Migliore - per la sicurezza negli ospedali e nei luoghi di cura e l'avvio di una campagna di sensibilizzazione per educare al rispetto delle strutture sanitarie e dei professionisti che svolgono la loro opera al servizio del malato. I medici, anche grazie a poche mele marce e a molti studi legali che spesso speculano sulla sofferenza, negli ultimi anni sono diventati un bersaglio fin troppo facile".

"In un contesto in cui è venuto meno - dichiara Toti Amato, presidente dell'Ordine dei medici di Palermo - il riconoscimento del ruolo sociale del medico e dei valori basilari del vivere civile, assistiamo all'ennesimo episodio di violenza, senza che nulla sia stato ancora fatto dalle istituzioni preposte per isolare le continue aggressioni ai danni di medici e di tutti i professionisti della sanità. Una tragica notizia - sottolinea Amato - ma che non giustifica la violenza e tantomeno l'impunità. L’Ordine farà la sua parte e oltre a costituirsi parte civile metterà a disposizione il supporto legale e tutti gli strumenti necessari per vedere riconosciuta giudizialmente la violenza subita, ma anche una condizione generale di disagio e di insicurezza che peggiora di giorno in giorno e non consente più - conclude Amato - il sereno svolgimento dell’attività sanitaria, soprattutto, nelle aree di emergenza".

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