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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Torino

No Tav, "evade dai domiciliari" per andare in tribunale: arrestata Nicoletta Dosio

La donna simbolo della protesta contro l'Alta velocità in Val di Susa è stata fermata all'ingresso del Palazzo di Giustizia di Torino: voleva assistere al maxi processo in cui sono imputati una cinquantina di attivisti

TORINO - Nicoletta Dosio, attivista simbolo della protesta contro l'Alta velocità in Val di Susa, è stata arrestata per essere "evasa" dagli arresti domiciliari. Singolare, però, il motivo dell'evasione: è uscita di casa, in segno di protesta contro le misure restrittive a suo carico, per recarsi al Palazzo di Giustizia dove è in contro il maxiprocesso d'appello a carico di una cinquantina di manifestanti per gli scontri avvenuti nella valle nell'estate del 2011. 

NICOLETTA "E' EVASA" - La donna, ex insegnante di 70 anni, uno dei volti più noti della protesta no Tav in Valsusa, stava partecipando a un presidio a Palazzo di giustizia in occasione del processo d'appello ad una cinquantina di no Tav accusati degli scontri dell'estate del 2011 in Valsusa. L'attivista, che è stata portata in questura, ha salutato con il pugno alzato, gridando "vittoria" e "libertà". Dosio, soprannominata la "pasionaria", ha visto progressivamente peggiorare la sua posizione giudiziaria dopo aver annunciato e messo in atto il rifiuto di adempiere alle misure cautelari che le sono state imposte. Così l'obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri di Susa, mai ottemperato, del giugno scorso è stato aggravato a luglio in obbligo di dimora e quindi nel settembre scorso in arresti domiciliari. Ora potrebbe aggiungersi l'accusa di evasione e un nuovo processo per direttissima. In una nota la consigliera regionale M5s Francesca Frediani esprime la massima solidarietà alla Dosio che "con gesti di disobbedienza civile, contesta l'applicazione di assurde misure di riduzione della libertà personale. Misure cautelari che spesso, ma solo in un momento successivo, vengono revocate dai giudici".

LA CRONACA DI TORINO TODAY - Un gruppo di antagonisti ha cercato di forzare il cordone di sicurezza delle forze ordine per entrare. Alcuni sono riusciti ad accedere tra questi anche Nicoletta Dosio,  leader del movimento che dovrebbe essere ai domiciliari. E’ stata successivamente fermata. Durante la precedente requisitoria il procuratore generale Francesco Saluzzo ha chiesto di condannare tutti i 47 imputati a pene comprese tra un anno e 8 mesi e quattro anni e 10 mesi, per un totale di quasi 200 anni di carcere. 

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