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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Palermo

"Cornuto, vieni qua", nonna con la pistola cerca di farsi giustizia da sola

Teresa Pace, 84 anni, è indagata per detenzione abusiva di arma da fuoco. Avrebbe cercato il killer di Andrea Cusimano per fargliela pagare: "Volevo sparargli, mi hanno bloccata". Le fasi topiche dell'agguato: "Proiettili tra le bancarelle"

PALERMO - Voleva vendicare il nipote a colpi di pistola. Un progetto, quello di nonna Teresa, crollato solo in extremis. E' uno dei retroscena che emerge nelle pieghe della vicenda che ruota all'intorno all'omicidio del Capo di due settimane fa. Personaggio chiave è Teresa Pace, 84 anni, da qualche ora indagata per detenzione abusiva di arma da fuoco. Ed è proprio dalle parole dell'anziana, intercettata nel corso di un colloquio in carcere con il figlio (Silvio Bertolino, zio della vittima, Andrea Cusimano, ndr) in cui spiega cosa è successo, che gli inquirenti hanno avuto un quadro più chiaro della vicenda.

La donna aveva una pistola e voleva sparare a Calogero Pietro Lo Presti dopo che il giovane aveva sfregiato al volto il nipote con uno schiaffo. Sono i prodromi dell'omicidio che si consuma poco dopo. "Perché non gli sparavi?" ha chiesto il figlio Silvio Bertolino nel corso del colloquio in carcere lo scorso 29 agosto, tre giorni dopo l'agguato in cui è morto Cusimano. "Non hai capito niente - gli risponde Teresa Pace -. Non ho avuto il tempo di uscirla. Mi hanno bloccato, gli ho detto a lui 'Cornuto, vieni qua' e mi hanno bloccato”. A questo punto la donna mostra al figlio i lividi presenti nelle braccia.

L'anziana racconta al figlio i momenti topici dell'agguato. Ovvero l'arrivo della Smart nera all'ingresso del Capo, con Pietro Calogero Lo Presti che va da Andrea Cusimano e gli dice con la pistola in mano: "Fallo ora u malantrino". Andrea ha il tempo di buttare a terra la madre e cercare di fuggire. Un primo colpo lo raggiunge al petto. Mentre fugge il killer continua a sparare. Due colpi raggiungono la vittima. Gli altri finiscono tra le bancarelle. "Solo per fortuna spiegano i militari un proiettile non ha colpito qualcuno che si trovava tra le bancarelle in quelle ore al mercato del Capo". E se l'arma del delitto è stata recuperata poche ore dopo (una revolver marca "Lebel" di fabbricazione francese, calibro 8), così non è per la pistola che Teresa Pace avrebbe minacciato di estrarre.

Nonna Teresa svela i retroscena dell'omicidio

Insieme a Teresa Pace risultano indagati Giovanni Lo Presti e Giuseppe Di Salvo. Entrambi per favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso. Giovanni Lo Presti è il padre del killer (Calogero Pietro): sarebbe stato lui a prendere dalle mani del figlio la pistola, subito dopo la sparatoria. Giuseppe Di Salvo è invece il titolare del bar al Capo, colui che materialmente ha nascosto l'arma. 

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