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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Pistoia

Delitto di Montecatini, confessa l'ex marito: "Sono stato io, ma non volevo"

Massimo Parlanti ha confessato nella notte di aver ucciso l'ex moglie Beatrice Ballerini, trovata morta lo scorso giovedì sera

MONTECATINI (PISTOIA) - E' crollato dopo ben sette ore di interrogatorio davanti ai carabinieri. Alla fine Massimo Parlanti, 43 anni, ha confessato l'omicidio dell'ex moglie. "Sono stato io, ma non volevo ucciderla. E' stato un incidente", ha detto in lacrime. E' stato sottoposto a fermo con l'accusa di omicidio aggravato dal rapporto di coniugio con la vittima.

Beatrice Ballerini, bancaria 42enne, era stata trovata uccisa giovedì sera nell'abitazione di Nievole, nelle campagne di Montecatini Terme (Pistoia), dove un tempo viveva con lui e dove i due si erano dati l'ultimo appuntamento. Parlanti si era presentato in caserma con il suo avvocato per rendere dichiarazioni spontanee.

Parlanti, ex titolare di un sugherificio a Pieve a Nievole fallito tre anni fa, era già stato sentito a lungo la notte della scoperta del cadavere tra i familiari che furono ascoltati dai carabinieri. Ma ieri ha deciso di fornire ancora la sua versione dei fatti al sostituto procuratore Claudio Curreli e agli investigatori dell'Arma. Ieri pomeriggio era stato ritrovato il cellulare della vittima, in un cassonetto non distante dalla abitazione teatro del delitto. Accertamenti tecnici sono stati avviati sul telefonino e sulle impronte lasciate.

LA RICOSTRUZIONE - Il giorno del delitto, Parlanti aveva confermato di avere incontrato l'ex moglie nella casa di Nievole tra le 15.30 e le 16.30 (lo stesso orario a cui risalirebbe il decesso secondo l'autopsia, ndr) ma di essere poi andato via, a prendere i figli di 7 e 10 anni a scuola, trascorrendo con loro l'intera giornata; l'uomo aveva riportato i bambini ai nonni, a Campi Bisenzio (Firenze) alle 21.30. Intorno alle 22 dello stesso giovedì veniva ritrovato il cadavere di Beatrice, uccisa a colpi alla testa e poi strangolata, verosimilmente con il foulard che indossava. Nella sua prima versione fornita agli inquirenti il giorno del delitto, l'uomo aveva parlato di una rapina. Gli inquirenti erano rimasti colpiti dai graffi riscontrati sul naso dell'uomo che lui aveva detto essersi procurati giocando con il figlio. Tra due giorni dovrebbero essere pronti i risultati dell'esame del Dna sulle tracce di pelle scoperte sotto le unghie della donna. (da FirenzeToday)

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