rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Città Ancona

Incidente al porto di Ancona, cavo d’acciaio si stacca e colpisce un operaio: morto sul colpo

Inutili i soccorsi per l'uomo, un 33enne padre di due bambini. Aperto dalla Procura un fascicolo, per ora contro ignoti, ipotizzando il reato di omicidio colposo. Domani sindacati in sciopero

Incidente sul lavoro nel porto di Ancona. Questa mattina un portuale di 33 anni, padre di due bambini, è morto dopo essere stato colpito al collo dalla cima di una nave container, mentre questa attraccava alla banchina 23.

Durante l’operazione, il cavo d’acciaio si è staccato dalla nave e, come una frustata, ha colpito il 33enne al collo, uccidendolo sul colpo sotto gli occhi di un collega, il quale ha dato subito l’allarme facendo intervenire il 118.

Giunti sul posto, gli operatori dell’automedica e i volontari della Croce Gialla non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La vittima, Luca Rizzeri, era originaria di Pavia e avrebbe compiuto giovedì 34 anni. 

Secondo le prime ricostruzioni di AnconaToday, Rizzeri, agente marittimo alla Archibugi, si trovava sula banchina 23 per seguire le operazioni di craico-scarico della merce dalla Bf Philipp, una portacontainer battente bandiera portoghese ma di proprietà di un armatore di Genova. Con lui due addetti della cooperativa ormeggiatori aiutavano il pilota nella manovra.  

All’improvviso, un cavo di fibra sintetica, quello al centro della nave, che era stato agganciato alla bitta, è andato in tiro e si è spezzato a metà. Con una velocità inaudita ha raggiunto il 33enne che era girato di spalle, ferendolo mortalmente.

L'indagine della Procura

Il pm Rosario Lioniello ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, ipotizzando il reato di omicidio colposo e ha sequestrato la cima-killer: c’è da capire perché si è spezzato (un problema di usura?) e a chi eventualmente vanno attribuite le responsabilità dell’incidente. Gli accertamenti tecnici sono in corso da parte di Capitaneria di Porto e Guardia Costiera. Sul posto è intervenuto anche l’ammiraglio Enrico Moretti, comandante del porto dorico, insieme all’ispettore del lavoro, al personale dell’Asur e al dottor Alessandro Archibugi, titolare dell’omonima agenzia marittima.

La Procura non ha disposto l’autopsia perché le cause del decesso sono evidenti e quindi la salma è stata rimessa subito a disposizione dei familiari per l’organizzazione dei funerali. La magistratura indagherà anche sulle fasi dell’attracco per verificare da un lato se tutte le operazioni sono state svolte correttamente e, dall’altro, chi aveva l’autorizzazione (e con quale ruolo) per trovarsi sulla banchina 23, ammesso che la manovra di attracco non fosse già stata completata. In questo senso, saranno utili le telecamere di videosorveglianza del porto che potrebbero aver ripreso la drammatica scena: i filmati sono stati acquisiti dagli inquirenti.

La protesta dei sindacati per la sicurezza

"In seguito all'infortunio mortale di questa mattina, le confederazioni di Cgil, Cisl e Uil e la Filt Cgil, Fit Cisl e la Uiltrasporti si fermeranno, domani mattina, per 1 ora di sciopero con sit-in davanti alla sede dell'Autorità portuale dalle 11 alle 12. La somma che sarà raccolta da questa ora di sciopero verrà devoluta alla famiglia della vittima". Questo l'annuncio arrivato poche ore dopo la tragedia di Ancona, in una nota sindacale unitaria. Secondo le prime informazioni, riportano i sindacati, "il giovane morto, dipendente di un'agenzia marittima, sarebbe stato colpito da un cavo durante lo svolgimento del suo lavoro; sarà, comunque, la magistratura a fare chiarezza sulla dinamica dell' incidente".

"Da tempo, il sindacato denuncia il problema delle interferenze sulle banchine, che sono causa costante di incidenti sul lavoro anche mortali; l'ultimo, in ordine di tempo, era stato quello accaduto sulla piattaforma, al largo del mare Adriatico", prosegue la nota. I sindacati hanno chiesto, da tempo, un coordinamento sulla sicurezza per il porto tra le aziende operanti all'interno dello scalo per discutere proprio di questo problema ma, ancora una volta, sono rimasti inascoltati. Ora, però, i sindacati "dicono basta alle tragedie annunciate e alle morti bianche che lasciano nella disperazione le famiglie il cui padre, fratello o figlio, ancora nel terzo millennio, muore lavorando", spiega la nota. Domani, i sindacati di categoria hanno un incontro già programmato con l'Autorità portuale: nell'occasione, chiederanno di cambiare l'ordine del giorno parlando di sicurezza e la convocazione del Prefetto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Incidente al porto di Ancona, cavo d’acciaio si stacca e colpisce un operaio: morto sul colpo

Today è in caricamento