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Martedì, 16 Aprile 2024
Malasanità

Tumore a un rene, gli tolgono l'altro

Grave caso di malasanità a Firenze. A un uomo malato di tumore è stato asportato parte del rene sano. I medici si sono accorti dell'errore quando era troppo tardi

FIRENZE - Un errore grave al quale lo stesso medico ha tentato di rimediare in sala operatoria. Ma ormai il danno era fatto. Caso di malasanità all'ospedale di Ponte a Niccheri, nel fiorentino, dove un uomo, malato di tumore, è stato operato al rene sbagliato. Come racconta l'edizione toscana de La Repubblica, l'equipe medica responsabile dell'intervento si è resa conto, già durante l'operazione, di avere sbagliato rene. Così si è deciso di togliere l'organo malato e di lasciare parte di quello che si credeva fosse sano. Dagli esami successivi si è poi scoperto che anche l'altro rene era malato e quindi sarebbe stato comunque necessario intervenire. 

Il caso però è diventato un punto di scontro sulla Sanità. Il vicepresidente della commissione sanità Stefano Mugnai (FI) ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale. “Nel 2011 a Pisa - ha fatto sapere Mugnai- un paziente è stato operato per un tumore alla prostata che non aveva: i suoi referti erano stati scambiati con quelli di un altro paziente, e il caso è salito alla ribalta delle cronache solo in questi giorni. Nel 2012, al policlinico di Careggi a Firenze, uno scambio di pazienti in reparto provocò la somministrazione errata di una trasfusione, con esposizione a un grado di rischio altissimo per il paziente. Oggi, si apprende invece che sempre a Firenze, all’ospedale di Ponte a Niccheri, un paziente oncologico sarebbe stato operato al rene sano. Che poi sano in realtà alla fine è risultato non essere, ma questo durante la sessione operatoria ancora non lo si sapeva e quindi l’errore c’è tutto. La catena è lunga e serrata. Questa che abbiamo rimesso assieme non è neppure completa, e ci chiediamo come la giunta regionale valuti l’insieme di questi eventi”.

“Ci viene il sospetto - ha concluso - che questa serie di sbagli sia anche il prodotto di una governance sanitaria che carica a dismisura gli operatori, a tutti i livelli, di responsabilità e mansioni spesso in maniera ondivaga e senza che vi sia una visione prospettica e d’insieme del sistema sanitario che, lo ricordiamo, manca di pianificazione da tutta la legislatura. Questo genera un’incertezza che mina i livelli di concentrazione aumentando il rischio di errore umano e, in definitiva, di eventi avversi come questi e altri”. (da FirenzeToday

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