'Ndrangheta, oltre sessanta arresti dalla Calabria al nord
Colpite sette cosche del cosentino. Fatta luce su omicidi e attentati che dal 1999 al 2004 hanno dato vita a una sanguinosa guerra di mafia
Oltre 60 arresti e 250 indagati. E' questo il bilancio della maxi operazione antindrangheta "Tela del ragno" condotta dai carabinieri di Cosenza, dal Ros e coordinata dai magistrati della Dda di Catanzaro, in cui sono stati impiegati cinquecento militari. Sessantatre le ordinanze di custodia cautelare emesse per i reati di associazione mafiosa, omicidi, tentati omicidi, usura ed estorsione: gli arresti sono stati eseguiti in Calabria, Lazio, Lombardia e Veneto. In tutto, sono sete le cosche attive nell'area del Tirreno cosentino colpite con questa operazione: la Lanzino-Locicero di Cosenza (subentrata a quella dei Perna-Ruà), la Muto di Cetrato, Scofano-Mastallo-Ditt-La Rosa e Serpa di Paola, Calvano e Carbone di San Lucido e Gentile-Besalvo di Amantea.
Arrestati autori e mandanti di omicidi e attentati - Da quanto emerge, tra gli arrestati ci sarebbero autori e mandanti di numerosi omicidi ed attentati compiuti nell'ambito di una guerra di mafia che, tra il 1999 e il 2004, ha visto contrapporsi diverse cosche del cosentino per il controllo dei traffici sul territorio.
Fatta luce su tre delitti - Gli inquirenti si dicono sicuri di aver finamente fatto luce su tre delitti fino ad oggi irrisolti, uno del 1979, uno del 1993 e uno del 2008.