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Venerdì, 29 Marzo 2024
Pisa

Pisa, ordinanza anti-prostituzione: blitz di "travestiti" in consiglio comunale

Alcuni manifestanti aderenti a varie associazioni del territorio sono entrati nella sala consiliare pisana, nelle vesti di prostitute, per dire no all'ordinanza firmata dai Comuni di San Giuliano, Vecchiano e Pisa

E' stato interrotto da una vera e propria invasione di prostitute il consiglio comunale pisano di ieri pomeriggio. Una protesta, organizzata da alcune associazioni come Rebeldia e Arcilesbica, per dire no all'ordinanza dei Comuni di Vecchiano, San Giuliano Terme e Pisa per contrastare il dilagante fenomeno che accomuna i tre territori.

L'ordinanza prevede infatti multe ai clienti, ma anche a chi si veste in maniera indecorosa e succinta in modo che sia inequivocabile la volontà di adescamento di clienti.

Per dire no a tutto questo i manifestanti hanno fatto ingresso nella sala consiliare travestiti appunto da prostitute. "L'ordinanza è moralizzatrice, bacchettona, e non affronta il problema nella sua vera complessità" hanno spiegato, distribuendo anche in consiglio comunale una contro-ordinanza che "vieta giacche e scarpe chiuse".

Duro il commento della presidente del consiglio comunale Titina Maccioni che pensa ad una denuncia. "L'interruzione di un organo democraticamente eletto è un atto gravissimo. Non esiste alcuna ragione, nessun atto peraltro legittimamente assunto, che possa giustificare un comportamento di questo tipo; è un atto antidemocratico e inconcepibile - sottolinea - la libertà di manifestazione e di dissenso è garantita dalla Costituzione; non è però assolutamente tollerabile usare metodi sostanzialmente violenti che impediscano lo svolgimento di una seduta di un consiglio comunale organo, quest'ultimo, di rilevanza costituzionale".

"Convinta com'ero e come sempre sono stata che il consiglio comunale debba aprirsi a tutte le istanze democratiche ed all'ascolto anche di chi voglia esprimere in modo democratico le proprie opinioni - spiega la presidente - ho autorizzato l'ingresso di una delegazione di manifestanti. Invece si è preferito invadere la sala del consiglio peraltro assumendo atteggiamenti offensivi e lesivi nei confronti della massima istituzione della città, dei singoli consiglieri e della mia persona costringendomi, pertanto, a sciogliere la seduta. Ritengo che l'interruzione di un consiglio comunale sia un reato e perciò - conclude Titina Maccioni - provvederò a sporgere denuncia formale alle competenti autorità giudiziarie. Non sarà difficile individuare i responsabili".

Un atto molto grave anche per il Partito Democratico. "Quello che è successo in consiglio comunale è inaccettabile. Il diritto al dissenso non può arrivare al punto di impedire lo svolgimento dei lavori di un'assemblea democraticamente eletta. Tanto più che il senso dell'ordinanza anti-prostituzione, adottata dai comuni di Pisa, San Giuliano e Vecchiano, è stato completamente stravolto - afferma il segretario comunale Pd Andrea Ferrante - non si tratta certo di un atto discriminatorio nei confronti delle prostitute, ma del tentativo di contrastare un fenomeno contrassegnato in primo luogo dallo sfruttamento. Un crimine grave che non si può trasformare in barzelletta. I cittadini che ci hanno chiesto questa azione non sono bigotti o razzisti, ma persone che sanno che la prostituzione su strada porta il segno del degrado, della marginalità e della sopraffazione. Appare evidente - prosegue Ferrante - la finalità strumentale di chi a Pisa non perde occasione per attaccare la giunta di centrosinistra, anche dimenticando che analoghe ordinanze sono state prese in molti altri comuni, anche dell'area pisana, che hanno maggioranze estese anche alla sinistra più radicale".

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