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Giovedì, 28 Marzo 2024
BERGAMO

Barricato nell'Agenzia delle Entrate, ostaggio libero dopo 7 ore

Pomeriggio di giovedì. Un uomo armato di fucile si è chiuso nella sede di Romano di Lombardia, Bergamo, con un dipendente. Situazione risolta solo in serata grazie alla mediazione di un brigadiere. Aveva un debito di 1000 euro.

Sette ore di paura. Alla fine, ostaggio libero e sequestratore arrestato. Si è conclusa solo nella tarda serata di giovedì la vicenda dell'uomo che era entrato, fucile alla mano, nella sede dell'Agenzia delle entrate di Romano di Lombardia (Bergamo) facendo uscire tutti i dipendendenti e trattenendo un ostaggio con sè.

L'uomo, Luigi Martinelli, 54 anni, in preda alla disperazione per problemi economici, intorno alle 15.30 ha fatto irruzione nella filiale urlando "fuori chi deve pagare le tasse". Quindi, ha trattenuto i dipendenti, facendoli uscire a scaglioni. Tutti tranne Carmine Mormandi, 56 anni, impiegato di vecchia data dell'agenzia.

A scatenare la follia dell'uomo, l'arrivo di una cartella esattoriale per lui insostenibile dal punto di vista economico.

Alla fine, dopo ore di trattative, Martinelli si è arresto in maniera spontanea, consegnandosi ai carabinieri mentre l'ostaggio è stato trasferito in ospedale per i controlli di rito. Nei suoi confronti, nessuna violenza ma solo un forte choc. 

Foto del sequestro nell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia

A sbloccare la situazione, la mediazione di un brigadiere dei Carabinieri che è riuscito a entrare nell'agenzia e a trattare direttamente con l'uomo che aveva chiesto di parlare con i giornalisti e così comunicare, tramite loro, con il premier Mario Monti. Sarà proprio quel brigadiere, quando ormai è sera inoltrata, ad ammanettare Martinelli.

"Non aveva alcuna intenzione di fare del male" ha spiegato Roberto Tortorella, colonnello dei Carabinieri di Bergamo. 

Gli inquirenti - Nella conferenza stampa di venerdì mattina, il procuratore di Bergamo, Massimo Meroni, è stato spiegato che l'imprenditore aveva un debito con il fisco non superiore ai mille euro. Inoltre ha spiegato che il premier Mario Monti aveva dato il suo assenso a parlare telefonicamente con l'uomo per convincerlo a rilasciare l'ostaggio. Il sequestratore rischia una condanna dai 6 mesi agli 8 anni per sequestro di persona. 

 

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