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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Elemosiniere del Papa riallaccia la luce elettrica in uno stabile occupato

Dopo aver già incontrato famiglie rom, da Papa Francesco un nuovo gesto contro il razzismo e il DecretoSicurezza bis. Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, si è calato in un tombino e ha riallacciato la corrente che era stata staccata per morosità

Il Vaticano entra nella diatriba politica con un gesto che farà sicuramente discutere: l’elemosiniere del Papa ha rotto i sigilli e riattacato corrente in un palazzo occupato di Roma, lo SpinTimeLabs dove vivono 100 bambini.

Dopo aver già incontrato famiglie rom, da Papa Francesco un nuovo gesto contro il razzismo e il DecretoSicurezza bis. Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, si è calato in un tombino e ha riallacciato la corrente elettrica che era stata staccata per morosità.

Il cardinale di ritorno da Lesbo è stato informato di una grave situazione in uno stabile occupato in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma in cui si trovavano oltre quattrocento persone - riferiscono all'AdnKronos fonti vaticane vicine all'Elemosineria Pontificia - Come elemosiniere, ha sentito il dovere di compiere un gesto umanitario, provvedendo personalmente a riattivare la corrente elettrica all'edificio".

Questo gesto, sottolineano ancora le fonti vaticane, "è stato compiuto dal cardinale Krajewski nella piena consapevolezza delle possibili conseguenze d'ordine legale cui ora potrebbe andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie".

Nel palazzo vivono 450 persone di tutte le nazionalità spiega Andrea Alzetta, attivista dello Spin Time Labs e volto noto delle occupazioni romane. L'edificio di proprietà di Banca Finnat era un palazzo rimasto invenduto e abbandonato. Occupato dal 2013 è stato teatro da allora di un percorso di rigenerazione urbana e sociale,

"All'improvviso è arrivato un cardinale, carico di cibo e giochi per i bimbi, che ha chiesto dove fosse il contatore sigillato" scrivono gli attivisti dello Spin Time Labs. "Il cardinale a quel punto, nello stupore generale, si cala nella botola, rompe i sigilli e la luce torna. A chi gli faceva presente che la polizia se la sarebbe presa con gli occupanti per quell'atto illegale, il cardinale rispondeva che aveva lasciato il suo biglietto da visita sul contatore manomesso".

Salvini: "Vaticano paghi anche le bollette"

"Conto che dopo aver riattaccato la luce, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate che ci sono" spiega il vice premier Matteo Salvini, in un comizio a Bra.

"O paghi come tutti gli altri italiani nel mondo, o non ti dò il servizio". Invece, ha attaccato il ministro dell'Interno, "è arrivato un alto esponente del Vaticano, l'elemosiniere del Santo Padre, che è andato a riattaccare la luce".

"Penso che voi tutti, facendo sacrifici le bollette le pagate. Se qualcuno è in grado di pagare le bollette dei milioni di italiani in difficoltà economica siamo felici e aspettiamo la sua disponibilità economica. Se si paga per chi occupa un palazzo abusivamente, si paghi per tutti gli italiani che ne hanno bisogno".

Esposto in procura contro ignoti

Sarà presentato un esposto in procura contro ignoti per la violazione dei sigili della cabina elettrica di media tensione operata ieri dal card. Konrad Krajewski, l'elemosiniere del Papa che ha riattaccato la corrente nel palazzo occupato al 55 di via Santa Croce in Gerusalemme a Roma. A quanto apprende l'Adnkronos, si tratta di un atto dovuto da parte del Gruppo Acea, la cui società di distribuzione, Areti S.p.A., era stata obbligata a interrompere la fornitura su incarico del gruppo Hera, cui fa capo il contratto del palazzo.

La manomissione della cabina - considerata pericolosissima dai tecnici - avrebbe potuto portare conseguenze anche mortali qualora fosse stata effettuata una manovra errata.

Il comunicato di Acea

"Hera Comm è risultata aggiudicataria della gara pubblica per il servizio di salvaguardia elettrica nella regione Lazio. Tale servizio permette ai clienti che si trovano senza un fornitore di energia elettrica a mercato libero di continuare a ricevere la fornitura, purché regolari nel pagamento delle bollette. Anche lo stabile Spin Time rientra tra i clienti del servizio di salvaguardia - si spiegava nella nota - Poiché le forniture non venivano corrisposte dello stabile, Hera Comm, essendo titolare del credito, come previsto dallo stesso regolamento di salvaguardia, ha sollecitato Areti S.p.A., società di distribuzione del Gruppo Acea, per l'interruzione della fornitura. Quando le bollette saranno pagate, verrà tempestivamente ripristinata la fornitura".

Lunedì l'assemblea pubblica

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