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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Pestato e "seviziato" in spiaggia: "Hanno cercato di strangolarmi con un guinzaglio"

Racconto dell'aggressione a un 22enne: "Mi hanno picchiato in spiaggia a Jesolo. Mi hanno frustato e messo la testa in acqua". Secondo la polizia dietro potrebbero esserci questioni di droga

Un'aggressione che ha dell'incredibile quella che ha visto vittima un 22enne di nazionalità marocchina che abita a Mirano col fratello da molti anni, nella notte tra mercoledì e giovedì a Jesolo Lido, nel veneziano. Ecco il suo racconto: "Mi hanno cinto il collo con il guinzaglio e hanno iniziato a stringere, io avevo la faccia sulla sabbia. Dicevano 'uccidiamolo'. E' stato un incubo".

I contorni della vicenda giovedì erano ancora in via di ricostruzione da parte della polizia, ma la versione dei fatti del ragazzo mette i brividi: "Stavo tornando dal Capannina - racconta - quando in via Bafile due giovani italiani mi hanno fermato chiedendo se avevo una cartina e un accendino per farsi una canna. Ho detto di sì e glieli ho consegnati". Secondo le forze dell'ordine, dietro potrebbero esserci questioni di droga: una possibile compravendita con "pacco" da parte del giovane. Tant'è vero che è stato denunciato per truffa, oltre che per rissa.

Versioni diverse, ma in questo caso a far notizia è la violenza bruta esplosa sull'arenile. I giovani, uno sovrappeso, l'altro magro, si aggiravano per la zona di piazzetta Casa Bianca con un rottweiler e un pitbull: "Erano ubriachi e forse sotto l'effetto di droghe - continua il ragazzo - li ho seguiti verso la spiaggia perché volevo indietro l'accendino. Poi, però, uno dei due mi ha colpito in testa, sorprendendomi alle spalle, con una bottiglia di vetro. Non ho capito più niente". A quel punto, improvvisa, è scattata l'aggressione. Mancavano pochi minuti a l'una: "Uno dei due mi ha stretto attorno al collo il guinzaglio e, puntando il ginocchio sulla schiena, mi ha scaraventato a terra - continua il 22enne - penso fossero convinti che avessi della droga. Uno di loro mi teneva la testa nella sabbia con un piede e mi frustava la schiena con il guinzaglio del secondo cane. Ridevano. Dicevano che mi avrebbero ammazzato. Io non potevo far nulla".

Un incubo durato diversi minuti, mentre una signora si accorge di ciò che sta accadendo e chiama la polizia: "Mi hanno continuato a prendere a calci e pugni - continua la vittima - ho la schiena piena dei graffi dovuti alle frustate. Poi mi hanno trascinato verso il mare e mi hanno messo la testa in acqua. Non riuscivo a respirare. Ero sfinito".

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