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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La pizza più buona d'Italia a Verona? Napoli s'infuria

I pizzaioli napoletani rispondono al Gambero Rosso. "E' razzismo culinario. Impensabile che tra Napoli e provincia non ci sia una sola pizzeria degna di essere citata sulla guida. Questo è un chiaro atto politico, con l'arte culinaria non c'entra niente"

NAPOLI - La pizza più buona d'Italia si mangerebbe a Verona, stando a quanto scrive la nota guida gastronomica "Gambero Rosso". Nella guida edita quest'anno infatti non compare nessuna delle tante pizzerie di Napoli alle quali da tempo è riconosciuta l'eccellenza nell'arte della pizza. I pizzaioli napoletani, però, non ci stanno e immediatamente si organizzano per protestare in maniera compatta, appoggiati dalla Confcommercio locale e da tante associazioni di categoria campane.

Si tratta di puro "razzismo culinario" dichiarano i maestri della pizza partenopei, "è impensabile che tra Napoli e provincia non ci sia una sola pizzeria degna di essere citata sulla guida. Questo è un chiaro atto politico che con l'arte culinaria non c'entra niente". E in effetti, che la pizza napoletana sia migliore se mangiata fuori dalla città che l'ha ideata, amata e che ne ha fatto scuola, arte e professione da tempi lontanissimi, fa, quanto meno, sorridere.

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Ma non sorridono affatto i pizzaioli napoletani: "il danno per la nostra professione e per la nostra città - spiegano i maestri della pizza chiamati oggi a raccolta da Gino Sorbillo nel suo storico locale in Via dei Tribunali - è enorme, l'eccellenza della pizza napoletana è nota e riconosciuta in tutto il mondo, la pizza e i pizzaioli partenopei fanno grande Napoli nel mondo e non solo Napoli, ma l'Italia intera". Forse, questa Italia, davvero tutta intera ancora non lo è, o almeno qualcuno ogni tanto prova a dividerla come può. Eppure sono proprio le tante specificità regionali, uniche al mondo, che fanno della cucina italiana una delle più apprezzate ed elogiate, che la rendono ricca, diversificata, in grado di offrire una scelta vastissima tra tanti prodotti d'eccellenza, vanto per tutta la nazione.

Sorbillo non ha fatto sconti alla redazione del Gambero Rosso: "Escludere i pizzaioli napoletani dall'eccellenza italiana è un vero furto e un'offesa a chi da anni lavora con passione e dedizione per portare avanti e tramandare un'antica arte". Il presidente dell'associazione pizzaioli napoletani, Sergio Miccù, ha ricordato inoltre, quanto sia stata lunga e tortuosa la strada per ottenere il marchio "STG" (specialità tradizionale garantita) per il nostro prodotto più amato ed ha poi dichiarato "sebbene la pizza sia patrimonio dell'umanità, la sua origine è napoletana e sono proprio i pizzaioli partenopei che in questi anni hanno insegnato ad altre popolazioni questa arte".

E mentre all'esterno della pizzeria Sorbillo si regala la famosa "pizza a portafogli" ai passanti, i pizzaioli napoletani con Confcommercio lanciano una sfida alla redazione del Gambero Rosso "Venite a Napoli e vi faremo mangiare ogni giorno pizza d'eccellenza in un locale diverso"

Anche da Confcommercio, come riferisce una nota dell'Ansa, arriva una dura critica alla guida gastronomica: "Stavolta il Gambero Rosso ha fatto un autogol clamoroso - commenta il presidente dell'associazione della Provincia di Napoli, Pietro Russo -. Come si può pensare che la Pizza napoletana - ormai riconosciuta anche dalla Comunità Europea - non trovi i suoi migliori interpreti nella sua patria, a Napoli? Certamente, anche altrove, in Italia e nel mondo, esistono ottime pizzerie che preparano la pizza secondo le migliori tradizioni. Ma sostenere che nessuna delle migliori pizzerie d'Italia si trovi a Napoli è segno di scarsa conoscenza del prodotto e del territorio e forse anche di snobismo : insomma, una caduta di credibilità che mai ci saremmo aspettati da una guida di tale fama."

Mentre per Borrelli, commissario regionale dei Verdi, come si legge ancora in una nota Ansa: "I risultati del Gambero Rosso sono l'ennesima occasione di violenza verso la nostra città e le nostre tradizioni. Il fatto che il Gambero Rosso non abbia trovato nemmeno una pizzeria napoletana da porre ai primi posti è vergognoso. Questa è un'operazione di razzismo culinario e un'azione politica per distruggere Napoli e il turismo richiamato proprio dalla tradizione pizzaiola". (da NapoliToday)

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