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Giovedì, 18 Aprile 2024
Città Brescia

Polmonite da legionella, grave un ragazzo di 29 anni

Il giovane si trova nel reparto di terapia intensiva. L'assessore Gallera: "12 casi accertati di legionella, un morto". Un decesso sospetto anche a Torino

Un decesso certo e 12 casi confermati di legionella in Lombardia è l’ultimo bilancio accertato, come spiega Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare, nel corso del suo intervento in Consiglio regionale, sottolineando che "la legionella non si propaga bevendo acqua o per contagio tra persone: non c’è nessun motivo per chiudere le scuole" afferma, facendo il punto sull’allarme polmonite.

I Comuni interessati sono 70 nell’area di Brescia e Mantova, le persone ricoverate sono oltre 200 ma, precisa Gallera, "la curva epidemica è in calo; è stato un evento anomalo e particolare" che ha riguardato in particolare pazienti con oltre 60 anni di età o con quadri clinici compromessi.

E' il caso ad esempio di un ragazzo di 29 anni della provincia di Brescia, trasferito in ospedale a Monza in condizioni gravi nel reparto di terapia intensiva. Il giovane, dice Gallera, aveva già "un quadro clinico molto complesso" e un fisico "fortemente debilitato". 

Sospetto caso di legionella anche a Torino

Una donna di sessant'anni morta in una clinica di Torino potrebbe aver contratto la leginella mentre si trovava in vacanza.  I sintomi si sarebbero manifestati al ritorno, di qui il ricovero in clinica. La donna, moglie di un imprenditore, è deceduta dopo un ricovero di dodici giorni nella clinica Fornaca di corso Vittorio Emanuele II. (La notizia su TorinoToday)

Epidemia in Lombardia, mistero ancora sulle cause

Sulle cause dell'epidemia, evidenzia l'assessore, "non stiamo escludendo nulla". Al momento, sottolinea, "stiamo lavorando con grande intensità, ma bisogna lasciare il tempo per fare le analisi mediche".

"Non sono le tubature degli acquedotti, stiamo cercando di capire come si sia sviluppato" il batterio, replica poi Gallera, risponde a chi gli chiede se è chiara l'origine dell'allarme legionella che sta interessando parte della regione.

"La legionella non si propaga bevendo acqua - ribadisce l'assessore - L'acqua si può bere. Non c'è problema nell'utilizzare l'acqua a casa, così come non c'è nessun problema nel portare i figli a scuola visto che non si propaga per contatto".

La notizia su BresciaToday

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