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Venerdì, 19 Aprile 2024
CRONACA

Nessuno vuole le ceneri del "Mostro di Firenze"

Riesumati i resti di Pietro Pacciani. Se nessuno li reclamerà entro sei mesi finiranno nella fossa comune

“Il Mostro di Firenze” continua a fare paura? Riesumati i resti di Pietro Pacciani, ma nessuno li reclama. Come prevede il regolamento del cimitero di Mecatale in cui era sepolto, a 15 anni dalla sepoltura i suoi resti sono stati riesumati. Rimossa la bara e la tomba, gli addetti hanno poi sistemato i resti in una cassetta di zinco che verrà conservata per sei mesi.

Se nessuno dovesse reclamarne le ceneri, Pacciani finirà in un'anonima fossa comune. Nessun parente o familiare si è presentato nel giorno della riesumazione, nonostante nei giorni scorsi i funzionari del comune di San Casciano li abbiano cercati per comunicare loro la data. Pacciani è morto solo, e solo rimane anche dopo la morte. La moglie Angiolina è deceduta nel 2005.

In vita ancora le due figlie, ma non saranno loro a reclamarne le ceneri: durante il processo al “mostro di Firenze” raccontarono gli abusi e le violenze che fin da piccole avevano dovuto subire dal padre. Nessuno si è presentato al suo funerale 15 ani fa, nessuno ha fatto visita alla sua tomba in tutti questi anni. Pare che su quella tomba nessuno abbia mai portato un fiore, confida il custode del cimitero.

Solo qualche anno fa, sulla modesta croce in legno, comparvero due mazzi di rose rosse, finte e sbiadite; probabilmente qualcuno le aveva messe lì più per non dover cercare un posto dove buttarle via. A quindici anni dalla morte, la figura di Pietro Pacciani risulta ancora sinistra e ingombrante: nell’immaginario collettivo lui resta il mostro di Firenze.

Pietro Pacciani fu accusato di sette degli otto duplici omicidi attribuiti al maniaco delle coppiette negli anni Ottanta. Condannato in primo grado a più ergastoli per i plurimi omicidi, fu successivamente assolto in appello ma morì prima di essere sottoposto a un nuovo processo. Trovato morto dai carabinieri nella sua abitazione il 22 febbraio 1998, il medico comunicò che la causa del decesso fu un arresto cardiocircolatorio.

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