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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Risse / Bologna

Ragazzi "bene" contro poveri: sfida sul web, rissa in piazza

Oltre 250 giovani, tra i quali anche qualche maggiorenne, si sono dati "appuntamento" venerdì sera ai Giardini Margherita di Bologna. Obiettivo: uscire vincitori dalla mega-rissa tra "Bolo-bene" e "Bolo-feccia". Da una parte gli studenti dei licei del centro, dall'altra quelli dei professionali della periferia

BOLOGNA - 250 ragazzi tra i 14 e i 18 anni si sono ritrovati venerdì nel tardo pomeriggio ai Giardini Margherita dopo essersi dati appuntamento per una resa dei conti sul social "Ask".

Alla maxi-rissa tra due gruppi, 'Bolo-bene' e 'Bolof-eccia', hanno partecipato - da una parte - i liceali del centro, dall'altra giovani che frequentano istituti tecnici della periferia, tra cui anche stranieri. I carabinieri sono arrivati avvisati da diversi passanti, ma al loro arrivo la maggior parte dei giovani è fuggita, mentre sono una decina sono stati identificati.  Solo contusioni e qualche livido per gli sfidanti.

PROCURA. Sono state avvisate la Procura ordinaria e quella dei minori: è stata aperta un'inchiesta contro ignoti per rissa aggravata e istigazione a delinquere.

"Abbiamo la certezza - ha detto il procuratore aggiunto e portavoce della Procura di Bologna Valter Giovannini - che all'episodio hanno partecipato anche maggiorenni e abbiamo la certezza di riuscire ad identificare a breve numerosi dei partecipanti. I social network sono, benché virtuali, una piazza. Visto che l'istigazione a delinquere punisce chi pubblicamente istiga qualcuno a commettere un reato, noi andremo ad individuare tutti i responsabili. E chi ha in qualche modo sollecitato l'incontro-scontro risponderà di istigazione a delinquere''.

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Venerdì sono stati impiegati otto equipaggi dei carabinieri, oltre a personale del nucleo operativo. "Abbiamo corso il serio rischio di dover distrarre da attività di indagine sugli stupefacenti ulteriore personale, e questo non è tollerabile, ma noi facciamo indagini e non esprimiamo giudizi psico-sociologici".

Ha definito comunque "l'episodio demenziale, ma molto triste. Da non sottovalutare assolutamente". In ogni caso, ha proseguito "le istituzioni non possono essere dappertutto e quindi i genitori facciano in fretta la loro parte. Chi ieri sera ha visto rientrare il proprio figlio con delle tumefazioni, oggi forse potrà approfondire l'argomento. E non richiamiamo - ha detto ancora - rievocazioni letterarie quali 'I ragazzi della via Pal': in quel caso si sfidavano ragazzi della stessa scuola di un quartiere popolare di Budapest per difendere il territorio, ed erano dinamiche ordinarie. Qui, invece, si innesta una contrapposizione di censo non supportata neppure lontanamente da contrapposizioni ideologogiche".

 Emerge, ha notato il procuratore aggiunto "una mancanza di consapevolezza complessiva: da una parte del proprio benessere, dall'altra, ammesso che si tratti di soggetti emarginati, la consapevolezza che aderendo a simili 'giochi' ci si emargina ancora di più". (da Bologna Today)

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