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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Reggio Calabria

Catturato il boss Trimboli, tra i latitanti più pericolosi

E' stato arrestato questa mattina nella Locride. Era ricercato dal maggio 2010, a suo carico due ordini di carcerazione. Secondo gli investigatori, era un punto per le cosche piemontesi e lombarde

REGGIO CALABRIA - Inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi e ricercato dal maggio 2010, Rocco Trimboli era considerato il punto di riferimento per le cosche di 'ndrangheta presenti in Piemonte e Lombardia. I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, il Ros e lo squadrone eliportato Cacciatori di Calabria l'hanno catturato stamattina a Casignana, piccolo comune della Locride. A suo carico due ordini di carcerazione emessi dal Tribunale di Torino, uno per traffico di droga e l'altro per associazione di tipo mafioso.

DUE PROVVEDIMENTI PER TRAFFICO DI DROGA E ASSOCIAZIONE MAFIOSA - Nei confronti del boss, 45 anni di Platì (Reggio Calabria), i carabinieri hanno eseguito due diversi provvedimenti. Il primo è un'ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Torino nel 2010, che fa riferimento all'operazione 'Riace', per la quale Trimboli deve scontare un residuo di pena di 11 anni, un mese e 8 giorni di reclusione, in quanto condannato in via definitiva per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Il secondo provvedimento è un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Torino nel maggio 2011, in quanto ritenuto responsabile di associazione di tipo mafioso. Il riferimento, in questo caso, è all'operazione 'Minotauro' condotta dal Comando Provinciale Carabinieri di Torino.

TRA CALABRIA, PIEMONTE E LOMBARDIA - Secondo gli investigatori, l'uomo, dopo un primo arresto nel 2001 insieme ad un altro latitante, Pasquale Barbaro, e dopo essere stato scarcerato per scadenza dei termini di carcerazione, insieme ai fratelli Saverio e Natale (quest'ultimo è ancora latitante), ha continuato a svolgere un ruolo rilevante nella 'ndrangheta di Platì. Il suo inserimento nelle attività della 'ndrangheta in Piemonte è stato dimostrato dall'operazione Minotauro, condotta dalla Dda di Torino, che nel giugno del 2011 portò all'arresto di 150 persone.

In Piemonte Trimboli, in virtù del suo ruolo apicale all'interno della 'ndrangheta e come capo della cosca Marando-Trimboli, continuava a recarsi per partecipare a riti di affiliazione di nuovi associati organizzati al nord ma decisi dai vertici di Platì dell'organizzazione criminale. Tra il 2009 ed il 2010 i carabinieri, con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria, hanno individuato 10 bunker utilizzati come rifugio per latitanti e qualcuno dei quali sarebbe stato utilizzato dallo stesso Rocco Trimboli. Un fratello di Trimboli, Antonio, è stato vittima di lupara bianca alla fine degli anni '90. (fonte Ansa)

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