"Quel cadavere è nostro": vanno in ospedale e scappano col corpo
I procuratori di Napoli hanno ascoltato tredici persone, tra parenti e amici di Gennaro Cotroneo, cognato di un boss di Caivano. Lo scorso agosto, i tredici avrebbero trafugato dal Cardarelli la salma dell'uomo
NAPOLI - Volevano che quel cadavere, il corpo del cognato di un boss del parco verde di Caivano - nel napoletano -, tornasse a casa. E per riprenderselo erano pronti a tutto. Tanto da minacciare il personale dell'ospedale e dell'obitorio. Tanto da presentarsi alla camera mortuaria per mettere in atto il loro piano folle.
Era la notte tra il diciotto e il diciannove agosto, quando il corpo di Gennaro Cotroneo venne prelevato dalla corsia dell'ospedale Cardarelli, il nosocomio più importante di Napoli. Un gruppo di persone aveva fatto seguire i fatti alle parole. Dopo aver minacciato i dipendenti - "spacchiamo tutto" oppure "dacci la salma, deve stare a casa, altrimenti ti apriamo la testa" - in una decina si erano presentati all'obitorio, avevano rubato il cadavere ed erano scappati in ambulanza. Tutto prima di far ritorno a casa, con il corpo senza vita dell'uomo.
Oggi, a più di un mese dall'incredibile blitz al Cardarelli, racconta "Il Mattino", c'è un grande punto fermo. Tredici persone sono state invitate a comparire in procura e sono state già ascoltate dai pm per ricostruire quella notte di follia. La notte di un furto di un cadavere.