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Venerdì, 19 Aprile 2024
Città Ascoli Piceno

Uccise due operai che volevano lo stipendio: suicida in cella

Forse c'è il senso di colpa dietro il suicidio dell'imprenditore che la scorsa estate, ad Ascoli, uccise due operai kosovari che chiedevano lo stipendio

ASCOLI - Era accusato di aver ucciso a colpi di pistola due suoi ex operai kosovari, che erano andati a chiedergli gli stipendi arretrati, lo scorso 15 settembre. Stanotte si è suicidato. L'uomo, un imprenditore edile di Fermo, si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella del carcere di Ascoli Piceno.

L'imprenditore si sarebbe impiccato alla grata della finestra del bagno con una corda formata da lenzuola e federe. Era accusato del duplice omicidio a colpi di pistola di Mustafa Nexhmedin, 38 anni, e Avdyli Valdet, 26, carpentieri del Kosovo. In un lungo interrogatorio aveva ribadito la sua versione dei fatti: "Mi sono difeso da un'aggressione. I due operai erano armati di una piccozza, ho avuto paura e ho sparato".

Secondo quanto riportato dall'Ansa, gli operai vantavano circa ventimila euro di stipendi arretrati, più volte richiesti all'imprenditore, anche attraverso un contenzioso curato dal sindacato di categoria della Uil. Nexhmedin aveva moglie e quattro figli piccoli, Valdet un figlio e un altro in arrivo: "Non sapevano più come sfamarli", diceva il fratello di Mustafa. La sparatoria avvenne il 15 settembre scorso, davanti alla villetta di Molini Girola di Fermo dove l'uomo viveva e aveva l'azienda.

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