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Sabato, 20 Aprile 2024
CRONACA / Salerno

Perde il lavoro e si uccide, i familiari sui manifesti funebri: "E' colpa dello Stato"

Ennesimo suicidio legato alle difficoltà economiche: un uomo di 62 anni si è tolto la vita impiccandosi. Ha lasciato una lettera per spiegare il gesto estremo: aveva perso il lavoro. Lo sdegno dei familiari contro lo Stato

SALERNO - Nicola Carrano, 62 anni, era stato licenziato un anno fa: l'azienda di calcestruzzo presso la quale lavorava come autista di betoniere era stata costretta ad operare un drastico taglio del personale. Poi è fallita per gli effetti della crisi economica. E lui, con una moglie e tre figli e senza più uno stipendio fisso, per mesi aveva sbarcato il lunario facendo lavori saltuari di muratura. Fino a ieri, quando ha deciso di farla finita. Nicola Carrano si è impiccato ad una trave del soffitto della sua abitazione, in località Matinella di Albanella, nel salernitano.

Lo hanno trovato i familiari, sconvolti. Accanto al cadavere l'uomo ha lasciato una lettera, per cercare di spiegare ai suoi cari le ragioni che l'hanno spinto a compiere il gesto estremo. Le poche righe riportavano il dramma interiore della perdita di un impiego stabile.

E di fronte all'ennesima tragedia legata alle difficoltà economiche, i familiari hanno voluto esprimere il loro sdegno contro le istituzioni facendo affiggere in tutto il paese i manifesti funebri con una scritta, eloquente e amara al tempo stesso: "Da parte della famiglia Carrano: tutto questo a causa dello Stato. Grazie".

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