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Martedì, 23 Aprile 2024
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Crisi, ancora un suicidio: commerciante si impicca

Un negoziante bolognese di 48 anni in difficoltà economiche si è impiccato nel suo punto vendita. Aveva ricevuto una cartella esattoriale di 20 mila euro

BOLOGNA - Venerdì scorso, a Bologna, i familiari delle vittime della crisi avevano marciato in segno di protesta contro il governo. E proprio nel capoluogo emiliano, ieri, si è allungata la serie delle persone morte per le condizioni economiche disperate.

Un commerciante bolognese 48enne, Piero Marchi, è stato trovato senza vita nel suo negozio di casalinghi in via Duse. A spingerlo al suicidio probabilmente una situazione economica in bilico: dalle prime notizie trapelate, infatti, sembrerebbe che l'uomo avesse pendenze con il Fisco. Ha lasciato un biglietto di spiegazioni, ma al momento il contenuto non è ancora noto. Nel pomeriggio il negoziante è stato trovato impiccato nel retrobottega. Sul caso indaga la polizia.

I DEBITI E LA CARTELLA ESATTORIALE - "Nessuna ipotesi certa, al momento, è possibile formulare sul gesto", ha affermato il Procuratore aggiunto Valter Giovannini. Ma secondo quanto si è appreso, ieri mattina una 'volante' era intervenuta per una lite condominiale, con il commerciante 48enne protagonista: all'origine del bisticcio il fatto che l'uomo non aveva pagato una rata del condominio. Nel corso della lite con i condomini avrebbe detto che non riusciva a saldare il debito perché gli era arrivata una cartella esattoriale di Equitalia da 20.000 euro. L'uomo era contitolare del negozio.

Sotto le Due Torri è il secondo drammatico gesto riconducibile allo spettro della crisi. A fine marzo l'artigiano Giuseppe Campaniello si era tolto la vita dandosi fuoco davanti l'Agenzia delle entrate, luogo simbolo scelto dal suicida per esternare tutta la sua disperazione legata ai debiti accumulati e insoluti. (da BolognaToday)

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