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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Sono gay e l'Italia è un Paese omofobo": 21enne si uccide a Roma

Il giovane si è lanciato dall'undicesimo piano di un edificio, dopo aver lasciato una lettera. E' il terzo caso in un anno nella capitale

ROMA - Avrebbe lasciato una lettera in cui diceva di essere gay prima di togliersi la vita lanciandosi dall'undicesimo piano di un palazzo a Roma, nel comprensorio Pantanella, sede di un ex pastificio in via Casilina. E' morto così la scorsa notte un ragazzo di 21 anni.

"L'Italia è un Paese libero, ma esiste l'omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza", avrebbe scritto il giovane prima di compiere il gesto estremo.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di San Lorenzo, che per il momento non ipotizzano vessazioni subite da parte del 21enne.

"Il suicidio del ragazzo di 21 anni a Roma è un altro fatto tragico. Aspettiamo di avere maggiori informazioni, ma se come si apprende si tratta di un ragazzo gay, siamo di fronte ad un ennesimo caso. I suicidi o i tentativi di suicidio di giovani omosessuali sono un dato allarmante. Alla nostra linea verde Gay Help Line 800.713.713 riceviamo 20.000 contatti all'anno e dai dati in nostro possesso risulta che un omosessuale su dieci nella sua vita ha pensato al suicidio". Lo afferma Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, che in una nota ammonisce: "E' ora di dire basta. Le istituzioni diano una risposta urgente nella lotta all'omofobia e nell'allargare la sfera dei diritti gay". (da RomaToday)

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