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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Figlia uccisa dal marito: lo Stato chiede i soldi al padre

L'uomo dovrà versare all'Agenzia delle Entrate 27mila euro, tassa sul risarcimento di un milione e 600 mila euro imposto dal giudice all'ex genero omicida, ma mai ricevuto

SONDRIO - Dopo il dolore per la morte della figlia ventenne, uccisa a colpi di pugnale da sub dal marito, arriva la beffa dall'Agenzia delle Entrate. Paolo Di Gregorio (nella foto), 64enne originario di Licodia Eubea (Catania), dovrà sborsare 27mila euro: si tratta della tassa sul risarcimento di un milione e 600mila euro che il genero Francesco Gussoni gli avrebbe dovuto versare. Un piccolo particolare: la famiglia Di Gregorio non ha ancora ricevuto un solo centesimo di quel risarcimento.

L'efferato omicidio risale al 21 gennaio 2010: Sonia Di Gregorio, 20 anni, venne uccisa a pugnalate dal marito a Cino, in provincia di Sondrio. I due si stavano separando. Il papà, che ora è vicepresidente dell'Associazione italiana vittime della violenza, ha a lungo lavorato in Svizzera per un'impresa di apparecchiature elettroniche ad alta definizione vicino a Zurigo. Nel 2006 si rifugiò con i suoi familiari nella Confederazione Elvetica, quando l'ex genero tornato in libertà per l'indulto (dopo solo 2 anni e 8 mesi di carcere) manifestò l'intenzione di tornare a vivere in Valtellina, per rivedere la figlioletta rimasta orfana della mamma uccisa e, nel frattempo, adottata dai nonni materni.

LA RABBIA DI UN PADRE FERITO - "Più che con Gussoni - dichiara Di Gregorio - ce l'ho con i magistrati che, pur avendo ricevuto più denunce da mia figlia per ripetute violenze e minacce, non fecero nulla per fermare in tempo il suo assassino. E ora lo Stato mi vuole tassare un risarcimento che, in realtà, non ho mai incassato". L'uomo si è rivolto agli avvocati Enza Mainini di Morbegno (Sondrio) e Andrea Turconi di Milano per opporsi a questa nuova ingiustizia. (da CataniaToday)
 

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