"C'è crisi, tassiamo le prostitute": proposta del consigliere leghista

ANCONA - Perché non tassare chi esercita il mestiere più antico del mondo? In tempi di crisi economica, di tasse che strozzano e lavoro che latita, il consigliere regionale leghista delle Marche, Roberto Zaffini, ha pronta la soluzione e ha lanciato la proposta sul tavolo del consiglio: è giunta l'ora che anche le prostitute paghino le tasse.

D'altronde, si sa, il giro d'affari legato al piacere mercenario è di grosse proporzioni e, molto spesso, va a ingrossare i proventi illeciti di organizzazioni internazionali. E allora perché non fare in modo che i soldi restino in patria? "Le prostitute - spiega Zaffini - svolgono un lavoro autonomo equiparabile ad altri lavori autonomi come l'idraulico, il muratore o il dentista e sono professioniste a tutti gli effetti", citando poi i casi di una prostituta colombiana o dell'anziana "professionista" che in pochissimo tempo hanno messo insieme cifre da record - le cronache riportano 2 milioni e mezzo di euro - del tutto impensabili per un comune lavoratore.

"UN'ULTERIORE MANOVRA SALVA ITALIA" - Zaffini fa sul serio: la mozione impegna la giunta "affinchè solleciti il governo Monti ad adottare al di là di ogni ipocrisia una norma che regolarizzi questo enorme mercato non dichiarato, alla luce della prima sentenza che obbliga una prostituta a pagare le tasse emessa dalla commissione tributaria di Milano, sezione 29. Regolamentare la prostituzione e renderla economicamente e giuridicamente trasparente avrebbe indubbi vantaggi sul piano sociale e normativo e sarebbe una ulteriore manovra Salva Italia".

La proposta trova insperati sostegni trasversali: con il consigliere leghista, infatti, si schierano a sorpresa anche i radicali marchigiani che chiedono "subito una legge per far emergere dall'irregolarità e garantire diritti per una professione come quella della prostituzione". La politica - è proprio il caso di dirlo - crea strani compagni di letto… (da AnconaToday)