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Giovedì, 18 Aprile 2024
CASO ORLANDI / Roma

Altri resti umani nella cripta di De Pedis

Il loculo del boss della Magliana implicato nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi è stato aperto nella chiesa di Sant'Apollinare: c'è il suo corpo ma anche ossa diverse

ROMA - E' il corpo di Renato De Pedis, ex boss della Banda della Magliana coinvolto nell'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, quello sepolto nella bara tumulata nella basilica di Sant'Apollinare a Roma. Ma dai primi rilevamenti emerge quello che potrebbe rivelarsi un colpo di scena: altri resti ossei sono stati trovati durante l'ispezione alla tomba, all'interno della nicchia in cui era murato il sarcofago. I resti ossei, che saranno sottoposti ad analisi per tentare di capire a chi appartengano, sono stati trovati durante le operazioni di smuramento effettuate per estrarre il sarcofago con la salma di De Pedis dalla nicchia.

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, era all'interno della chiesa ma non ha potuto partecipare direttamente alle fasi di ispezione e, a quanto gli è stato riferito, "il corpo di De Pedis è in buono stato di conservazione". Gli esami dattiloscopici hanno confermato che il cadavere nella tomba tumulata nella basilica di Sant'Apollinare è di Enrico De Pedis. Le impronte infatti hanno permesso l'identificazione del cadavere consentita anche grazie al buono stato di conservazione del corpo. Dopo gli accertamenti esterni seguiranno altre ispezioni mediche coordinate dal medico legale Cristina Cattaneo coadiuvata da un'equipe di antropologi e archeologi forensi.

Anche l'ossario che si trova annesso alla chiesa di Sant'Apollinare verrà ispezionato ed esaminato. Lo ha reso noto Nicoletta Piergentili, legale della famiglia Orlandi per conto dell'avvocato Massimo Krogh. "L'ispezione sui resti di De Pedis - ha aggiunto - è stata fatta con estrema cura". Sono state aperte - ha spiegato l'avvocato Piergentili - tutte e tre le bare che custodiscono i resti di De Pedis. La salma è stata scoperta e sono stati eseguiti i prelievi, presumibilmente prelievi di tessuto visto lo stato di conservazione del corpo. Non mi risulta siano stati rinvenuti oggetti o foto. Oggi - ha sottolineato - è stato fatto un passo importante come importante è la collaborazione tra autorità italiane e Vaticano, un passaggio centrale per fare chiarezza".

Orlandi: aperta la tomba di De Pedis, salma è del boss
Il legale ha spiegato che le operazioni di ispezione non sono state fatte nella cripta ma sotto un tendone nel cortile dell'edificio che ospita la pontificia università Santa Croce, adiacente alla chiesa. E ha spiegato che la bara con il corpo di De Pedis verrà spostata nei prossimi giorni.

L'apertura della tomba di Enrico De Pedis si inscrive in "un'attività investigativa finalizzata alla ricerca dei resti di Emanuela Orlandi". Lo afferma il procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, in una nota relativa all'attivà in corso oggi presso la basilica di Sant'Apollinare. In quest'attività investigativa rientrerà anche un'"analisi del materiale contenuto nell'ossario presente nella cripta della Basilica".

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Legali De Pedis: "Ossa non nella bara" - "Nello stesso ambiente dove era collocata la nicchia contenente il sarcofago di De Pedis sono presenti altre cripte che contengono i resti di un cimitero di epoca prenapoleonica". A spiegarlo sono i legali della vedova di De Pedis. "Nella bara e nella tomba di De Pedis non c'erano altre ossa. Nell'ossario di fronte alla cripta dove è sepolto De Pedis sono stati trovati altri resti. Il muro dell'ossario è stato abbattuto e al di là c'erano oltre duecento cassette contenenti resti ossei".

 

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