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Venerdì, 19 Aprile 2024
Roma

Gettò il figlio nel Tevere: chiesti 30 anni per omicidio volontario

La procura di Roma ha chiesto una condanna a trent'anni di reclusione per Patrizio Franceschelli, il padre del bimbo di 16 mesi gettato nel Tevere lo scorso 4 febbraio dal ponte Mazzini

ROMA. Trent'anni: questa la pena chiesta dalla Procura di Roma per Patrizio Franceschelli, l'uomo che gettò il figlio nel Tevere.
Il terribile episodio che sconvolse la città intera avvenne la mattina dello scorso 4 febbraio quando al culmine di una lite con la moglie Franceschelli gettò, da ponte Mazzini, il bimbo di 16 mesi nel Tevere.

Nei suoi confronti l'accusa è di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela. L'uomo viene giudicato con un procedimento con rito abbreviato dal gup Adele Rando.

Il Tribunale nella scorsa udienza non aveva riconosciuto all'imputato le aggravanti dei futili motivi e dell'efferatezza. Il corpo del bimbo è riaffiorato dal fiume a fine marzo, a Fiumicino, dopo essere stato avvistato da due giovani

Il corpo del bimbo fu ritrovato nel Tevere il 29 marzo e la certezza che si trattasse proprio del piccolo Claudio arrivò dopo gli esami necessari. Il 9 giugno una folla commossa diede l'ultimo saluto al piccolo nella chiesa di Santa Dorotea. (da Roma Today)

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