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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Napoli, 14enne seviziato con un compressore: 12 anni al responsabile

Reato derubricato da tentato omicidio a lesioni gravissime. Il 24enne è stato anche condannato al pagamento di una provvisionale di 200mila euro alla famiglia della vittima

NAPOLI - E' stato condannato a dodici anni Vincenzo Iacolare, il 24enne accusato di aver violentato con un compressore un ragazzino di 14 anni all'interno di un autolavaggio del quartiere Pianura a Napoli lo scorso 8 ottobre.

A stabilire la condanna sono stati i giudici dell'XI sezione "semispecializzata" del Tribunale di Napoli al termine di un processo che si è svolto con il rito abbreviato. Iacolare è stato riconosciuto responsabile di lesioni gravissime e violenza sessuale aggravata con la derubricazione del reato che, in un primo momento, era stato tentato omicidio. Il 24enne è stato anche condannato al pagamento di una provvisionale di 200mila euro alla famiglia della vittima che si è costituita parte civile così come il Comune di Napoli.

I giudici hanno stabilito la condanna dopo appena due ore di camera di consiglio. Il pubblico ministero aveva chiesto una pena di diciotto anni che è scesa poi a dodici. Tra novanta giorni sarà possibile leggere le motivazioni della sentenza.

LA RICOSTRUZIONE - Il 14enne fu abusato con una pistola ad aria compressa all'interno di un autolavaggio nel quartiere periferico partenopeo. La violenza al termine di una serie di sfottò a causa del sovrappeso del giovane che, in seguito alle gravissime lesioni riportate, fu ricoverato in fin di vita ed è stato sopposto nel corso del tempo a una serie di interventi chirurgici, portando, tra l'altro, alla ricostruzione del colon.

"E' una sentenza che parzialmente soddisfa sia l'accusa che la difesa - ha detto l'avvocato Antonio Sorbilli, difensore dell'imputato - il reato di tentato omicidio è stato derubricato, ma resta la condanna di violenza sessuale. Una sentenza, quella dei giudici, anche mediatica perché la vicenda ha avuto una vasta eco sui media. Al momento della lettura della sentenza, che ha gelato l'aula, erano presenti sia la famiglia Iacolare che quella del ragazzo". Il penalista ha sottolineato che ricorreranno in appello anche perché non sono state riconosciute le attenuanti generiche per Iacolare, che era un incensurato. Sin dal primo momento Iacolare e i suoi parenti si sono difesi sostenendo che quanto avvenuto "era solo uno scherzo" finito tragicamente. (da NapoliToday)

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