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Giovedì, 18 Aprile 2024
Immigrazione

Primo via libera: "Mai più clandestini"

Passa in commissione Giustizia al Senato un emendamento grillino che annulla il reato di immigrazione clandestina: "Arresto ingiustificato. Dobbiamo garantire un'ospitalità dignitosa"

ROMA - Il premier Enrico Letta lo aveva annunciato in mattinata durante la sua visita, contestata, a Lampedusa. "Ci occuperemo della Bossi Fini e dell'immigrazione" aveva promesso il presidente del consiglio. Una promessa prontamente recepita dalla commissione Giustizia del Senato che ha approvato un emendamento, proposto dal Movimento cinque stelle, che elimina il reato di immigrazione clandestina. 

La "modifica", che di fatto abolisce il reato di clandestinità per gli immigrati che soggiornano in maniera non regolare in Italia, è stato presentato dai senatori del Movimento Cinque stelle Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi ed è stato votato con l'ok del governo.

Niente più clandestini, insomma. Ma, con un distinguo: "Rimangono in piedi tutti i procedimenti per l'espulsione e tutte le altre fattispecie di reato collegati, compresi dalla Bossi-Fini" precisano dal Movimento. 

Cosa cambia allora? Nella pratica, l'immigrato che entra o soggiorna in Italia irregolarmente non commetterà più un reato, ma un illecito amministrativo che potrà essere punito solo con un ordine di espatrio e non con l'arresto. E la motivazione di questo cambio è spiegata ancora dal M5s: "Alla prova dei fatti il reato di clandestinità non ha risolto nulla aggravando solo i costi per la Giustizia con meno sicurezza per le strade, senza combattere il fenomeno e lo sfruttamento legato a quest'ultimo, addirittura aggravandolo".

Strage di migranti a Lampedusa: le immagini

Sulla stessa lunghezza d'onda Cosimo Maria Ferri, sottosegretario alla Giustizia, che in un tweet ha chiarito: "In commissione Giustizia del Senato ho espresso parere favorevole all'abrogazione del reato d'immigrazione clandestina, art. 10 bis della Legge Bossi-Fini perché la sanzione penale appare sproporzionata e ingiustificata. E la sanzione penale pecuniaria è di fatto ineseguibile considerato che i migranti sono privi di qualsiasi bene". 

Non solo: "Il numero delle persone che potrebbero essere potenzialmente incriminate - ha spiegato Ferri - sarebbe tale da intasare completamente la macchina della giustizia penale, soprattutto nei luoghi di sbarco.

E' necessario, quindi, un cambio di prospettiva, oltre che legislativo. "Lo Stato deve regolare i flussi migratori in modo compatibile con le concrete possibilità di accogliere i migranti - ha auspicato il sottosegretario - e questo non solo per ragioni di ordine pubblico ma anche per motivi umanitari. A persone che cercano di sfuggire da situazioni di estrema indigenza e spesso disumane dobbiamo garantire un'ospitalità dignitosa. Occorre invece continuare a punire con severità chi sfrutta e favorisce questi fenomeni migratori incontrollati che possono causare tragedie come quella di Lampedusa".

Soddisfazione anche nelle parole di Khalid Chaouki, deputato Pd e responsabile Nuovi italiani del partito. "Con il voto in commissione Giustizia del Senato - ha 'esultato' Chaouki - inizia un percorso che, in tempi rapidi, dovrà cancellare questo odioso reato che criminalizza i sopravvissuti alla drammatica tragedia di Lampedusa e porre le basi per una nuova legge sull’immigrazione."

Letta e Barroso in visita a Lampedusa

La voce fuori dal coro, però, non manca. "L'abolizione del reato di immigrazione clandestina è una vergogna. È un messaggio che lanciato in questo momento può destabilizzare la sicurezza e i flussi migratori verso il paese. Ci batteremo in aula per reintrodurre il reato di immigrazione clandestina". Testo e musica di Massimo Bitonci, capogruppo della Lega al Senato. 

Che ha poi rincarato la dose: "Il ministro Alfano e tutto il Pdl siano coerenti con quanto hanno fatto e detto fino ad oggi e pongano rimedio a questo grave errore anche perché l'introduzione del reato di clandestinità era stato approvato, anche con i loro voti, nella scorsa legislatura con il pacchetto sicurezza del ministro Maroni".

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