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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Italia

Anche in montagna non c'è più acqua: la neve fonde troppo rapidamente

Chiuso in anticipo il rifugio Gonella, 3071 metri di quota: l'avamposto degli alpinisti è rimasto senz'acqua a causa della fusione dei nevai. Gli scienziati lanciano l'allarme: la neve sulle montagne sta fondendo troppo rapidamente con quasi un mese e mezzo d’anticipo

Chiude in anticipo il rifugio Gonella, che a quota 3071 metri è il più alto d'Italia, avamposto degli alpinisti che decidono di scalare il Monte Bianco sul versante italiano.

"Le scarse nevicate di maggio e il caldo di giugno hanno contribuito a esaurire i nevai e ora siamo rimasti senza acqua - spiega Davide Gonella, uno dei gestori - E' stata una stagione molto difficile e adesso, terminate le riserve d'acqua abbiamo deciso di chiudere in anticipo".

L'avviso per gli alpinisti: via ad alto rischio

"Non è un percorso per novizi, senza un appoggio come il rifugio è meglio non avventurarsi. A causa delle alte temperature si sono aperti molti crepacci ed è aumentato il rischio che dai ghiacciai si distacchino i seracchi, che possono risultare fatali"

Non è un fenomeno isolato. La neve sulle montagne valdostane sta fondendo troppo rapidamente, con quasi un mese e mezzo d’anticipo rispetto all’estate scorsa e l’estensione dei nevai in quota intorno al 20 di luglio è pari a quella che un anno fa si misurava a fine agosto, con un deficit che in alcune zone arriva al 60 per cento.

Le temperature elevate estive c’entrano solo in parte e le ragioni della scarsità di neve in quota derivano anche da un inverno piuttosto avaro di nevicate sull’alta Valle d’Aosta e da una primavera insolitamente mite e poco piovosa. La crisi in quota deve però essere un campanello d’allarme anche per chi vive in pianura.

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