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Giovedì, 18 Aprile 2024
Trasporti

Addio Intercity da giugno: "Scelta politica per farci pagare di più"

Ancora pochi mesi di vita per servizio delle ferrovie: a giugno verrà sostituito da servizi di trasporto locali. Così ha annunciato Il sottosegretario per le infrastrutture. Insorgono le associazioni dei consumatori: "Una vergogna"

Gli Intercity, gli ultimi treni baluardo della vecchia gestione delle Ferrovie dello Stato, da giugno verranno definitivamente cancellati dalla rete ferroviaria, per essere sostituiti da servizi di trasporto pubblico locale. Questo è l'annuncio fatto dal sottosegretario di Stato per le infrastruttura e i trasporti, Umberto Del Basso de Caro, che ha risposto a un'interpellanza urgente alla Camera sull'argomento.

In particolare, gli Intercity della linea dorsale tra Roma e Firenze che "servono varie destinazioni, da Milano, Trieste/Venezia sino a Roma/Napoli/Salerno, sono collegamenti che svolgono spesso, per buona parte, un servizio di cabotaggio, servendo flussi pendolari che li utilizzano per tratte limitate, sostanzialmente paragonabile a quello del trasporto ferroviario locale gestito dalle regioni" così spiega Del Basso de Caro.

Per queste ragioni questi treni "presentano un rapporto costi/ricavi fortemente negativo, con perdite rilevanti". Insomma questioni di mercato: non essendo più convenienti per collegare Roma e Milano, ma solo utili per le tratte intermedie, non hanno più ragione di esistere.

Insorgono le associazioni dei consumatori che non hanno paura di definire tutta l'operazione una "vergogna": "Se gli Intercity fossero rami secchi, e così non è, lo sarebbero solo perché ce li hanno fatti diventare, mettendoli in orari improbabili, con orari d’arrivo inutilizzabili".

Secondo Codacons Ferrovie dello Stato avrebbe applicato una strategia per far pagare sempre più soldi ai viaggiatori: "In questi anni anche quando si diceva che i prezzi non venivano aumentati gli aumenti avvenivano lo stesso come è successo alle poste: piano piano sono stati soppressi alcuni servizi fino a che non si è arrivati solo a quello di posta prioritaria, il cui prezzo è doppio - spiega Mauro Antonelli di Codacons - Il passaggio fatto dalle ferrovie dello Stato è stato semplice: sono stati soppressi i regionali su lungo tragitto, sono rimasti pochi Intercity in modo che sulle tratte più comuni, come Milano-Roma, sono rimasti soltato i servizi di freccia rossa, che anche se frequenti, comunque sono gli unici. Non c'è più una diversificazione dell'offerta ai consumatori e questo ci costringe a pagare di più".

Una situazione che ha messo con le spalle al muro quei consumatori che viaggiano di più, perché lo fanno per lavoro: "I pendolari sono l'esempio più lampante: alcuni di loro, visto che il servizio regionale o non funziona o è stato soppresso, sono stati costretti a passare agli Intercity e adesso temiamo che il passaggio sarà ai freccia rossa. Per noi c'è una volontà politica del governo in questo senso: da quando si è parlato di mercato delle ferrovie si è passati da uno stato delle infrastrutture insufficienti a una prima cura, quella del ministro Passera, che effettivamente aveva  migliorato il servizio. Poi su questo servizio si è iniziato a fare degli utili, dimenticando le tratte invece che non sono così redditizie" continua Antonelli.

In realtà una soluzione per evitare di perdere la qualità del servizio ci sarebbe e sarebbe una maggiore concorrenza di mercato. Cosa che però, per Codacons, non esiste: "La concorrenza non può che migliorare per le tratte dove c'è la concorrenza. In realtà una vera concorrenza per le vecchie aziende dello Stato non c'è e questo in tutti i campi. Gli ex monopolisti pubblici sono dei pace-maker e il massimo che avviene è un duo-polio che spesso non è su tutti i servizi. Insomma non ci sono aziende che competono, quindi la concorrenza non esiste. Se ci fosse probabilmente il servizio migliorerebbe. In effetti il servizio sulle tratte dove c'è un'altra azienda che concorre è migliorato, a scapito però di tutti gli altri servizi su cui Ferrovie dello Stato ha deciso di non concentrarsi, anzi. Adesso eliminerà pure gli intercity, dopo averli ridotti a rami secchi" conclude Antonelli.

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