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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Benevento

Benevento, scuole chiuse e studenti a spalare fango: "Ci hanno lasciati soli"

I ragazzi di Benevento sono stati i primi a scendere in strada per aiutare chi aveva subìto i danni del maltempo. Ma non vogliono essere ringraziati e attaccano le amministrazioni locali: "Tutti sapevano dell'emergenza e nessuno ha pensato a come prevenirla"

Pietro ha diciotto anni e al telefono parla con franchezza: "Sono un ragazzo qualunque, per la prima volta mi sono venuti i calli alle mani". Lui è uno dei tanti ragazzi di L@p Asilo 31, un gruppo di giovani attivisti della città di Benevento che di buon mattino, con le scuole chiuse, ha deciso di mobilitarsi per far fronte all'emergenza maltempo: "Appena ci siamo svegliati ci siamo sentiti al telefono: all'inizio eravamo una ventina poi si sono uniti anche altri volontari. Per l'ennesima volta ci siamo trovati a far fronte da soli a questo gigantesco problema". 

Loro il territorio lo conoscono e sui perché di questo disastro si sono fatti un'idea: "Il fiume Calore è esondato ma tutti sanno che l'argine andava disboscato. Lo stesso vale per il fiume Sabato. L'allerta meteo è stata lanciata giorni fa: perché le amministrazioni non si sono mosse per tempo?" dice Pietro al telefono. In quei due fiumi della città affluiscono vari torrenti: "Siamo un territorio sismico, soggetto al dissesto idrogeologico. Per l'ennesima volta abbiamo dovuto far fronte all'emergenza da soli, con mezzi scarsissimi. L'amministrazione non ha preso misure precauzionali e così i primi ad arrivare sul posto siamo stati noi. Abbiamo trovato le strade inondate, la gente agitata e spaventata e comunque abbiamo dovuto gestire la situazione" continua Pietro.  

Benevento, studenti e attivisti in strada a spalare fango | Foto da Facebook

UNA GIORNATA TREMENDA - La provincia di Benevento è quella che di più ha sofferto l'ondata di maltempo, anche in termini di vittime: due anziani sono morti in mattinata, travolti da acqua e fango. I violenti temporali, con intense scariche elettriche, hanno provocato soprattutto nel corso della notte moltissimi fulmini e l'abbondante quantità di pioggia ha provocato l'esondazione, nel Sannio, dei torrenti Calore e Reinello.

In città, invece, interi rioni sono invasi dall'acqua. Tra questi c'è il quartiere di Ponticelli, quello in cui i ragazzi di L@p hanno lavorato tutto il giorno a ritmi serrati: "Quando siamo arrivati c'era una rotonda di Ponticelli in cui straripava il fango. Ci siamo messi con la pala e vanghe a spingerlo nei tombini e così abbiamo scoperto che erano otturati. Siamo riusciti ad  aprirli e abbiamo spinto l'acqua finché non abbiamo liberato la strada. Insomma possiamo dire di aver riattivato la circolazione delle macchine". Poi è arrivata altra gente e il gruppo di volontari si è diretto verso il centro abitato: "Abbiamo liberato dal fango una strada in salita, ci abbiamo messo più di un'ora. Solo dopo è arrivata la protezione civile, che con le pompe ha tirato via l'acqua dalle case".

VIDEO | STRARIPA IL FIUME CALORE A BENEVENTO

LA DENUNCIA - Dopo una giornata di lavoro Pietro tira le somme: "C'è stata una vera e propria emergenza ma il problema è alla radice: non c'è un'organizzazione solida, un apparato che si occupi in maniera adeguata della sicurezza urbana e un piano effettivo per prevenire il dissesto idrogeologico. Servono buoni amministratori, geologi, tecnici, persone che sanno che l'autunno non cade dal cielo". Per questo gli attivisti di L@s Asilo 31 hanno lanciato un appello a cui è unita la cittadinanza: "Non vogliamo fare polemica in una situazione del genere e per questo abbiamo collaborato con cittadini, polizia e protezione civile. Siamo stati tutti operai della solidarietà ma va ribadito che prevenire è meglio che curare e che il lavoro che abbiamo fatto non è sufficiente: servono mezzi più ingenti e bisogna agire per tempo. Altrimenti le prossime volte i danni, ma soprattutto le vittime, saranno di più". 
 

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