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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Amnistia e indulto: ecco cosa cambia

Presentati i disegni di legge: amnistia per i reati fino a sei anni, indulto per condanne non superiori ai cinque anni. Oppure una versione "salva Berlusconi"

ROMA - Le "novità" amnistia e indulto sono pronte a stravolgere il sistema carcerario e legislativo italiano. L'Europa tiene d'occhio l'Italia e non molla la presa: va trovata una soluzione all'ormai storico sovraffollamento delle celle. E la soluzione trovata è stata, con tutte le polemiche legate all'affaire Berlusconi, il ritorno al sicuro: aministia e indulto. Questa la strada indicata da Napolitano, questa la strada che il governo che ha deciso di seguire. 

Così, nella serata di giovedì il senatore Lucio Barani, Gal, ha depositato in commissione Giustizia di palazzo Madama un primo disegno di legge per regolare amnistia e indulto. "Ho usato la logica di aumentare di due anni l'amnistia del '90 e l'indulto del 2006 visti i ventitre anni di latenza e il messaggio del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano", ha spiegato Barani. 

Tradotto, in soldoni: amnistia per i reati fino a sei anni, indulto per condanne non superiori ai cinque anni. Con delle specifiche necessarie: in entrambi i casi non si tiene conto dell'aumento di pena derivanta dalla continuazione e dalla recidiva, ma si considera l'aumento di pena derivante dalle circostanze aggravanti per le quali la legge stabilisce una pena di specia diversa. 

Sconti di pena anche per terroristi e collaboratori di giustizia:"Si è optato per il limite massimo dei cinque anni - ha spiegato Barani - innalzato ad otto per i condannati per reati relativi ad associazioni o organizzazioni criminali, terroristiche o eversive che decidano di collaborare con la giustizia divulgando tutte le circostanze in loro conoscenza relative alla partecipazione nelle organizzazioni di cui sopra". 

Accanto alla proposta di Barani, che appare "favorita", c'è il disegno di legge presentato da Luigi Manconi, Pd, e Luigi Compagna, Gal. Nel ddl dei due non compare nessuna apertura ai recidivi e cambia la durata della pena: quattro anni massimo per l'amnistia, tre per l'indulto. 

Tra le varie norme c'è anche quella che cancellerebbe di fatto le pene accessorie, favorendo in questo caso Silvio Berlusconi. Manconi però ha immediatamente smentito che questa norma si possa applicare al caso dell'ex premier: "Si tratta di una colossale sciocchezza. L'articolo 4 comma 2 del ddl esclude l'applicabilità dell'indulto a chi ha già beneficiato dell'indulto del 2006, come è avvenuto per il leader del Pdl. Dunque, non applicandosi l'indulto, nessun effetto vi sarebbe sulla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici né sulla principale".

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