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Mercoledì, 24 Aprile 2024
VATICANO

Papa Francesco sorprende ancora: rifiuta l'anello d'oro

"L'anello del pescatore" scelto da Papa Bergoglio è in argento: sarà consegnato domani in occasione della messa per l'inaugurazione del pontificato

ROMA - Ha rotto gli schemi quando ieri, nel giorno del suo primo Angelus, si è concesso all'abbraccio dei fedeli e ha chiuso il suo discorso con un informale e caloroso "Buona domenica e buon pranzo". "Voglio una Chiesa povera per i poveri", aveva detto all'incontro di presentazione con i giornalisti di tutto il mondo.

Papa Francesco ha inaugurato un nuovo corso in Vaticano. Semplicità e umiltà: queste le parole d'ordine. Lo si capisce anche dai piccoli gesti. Come quello dell'anello del pescatore, l'insegna papale con l'immagine di San Pietro con le chiavi, che il Pontefice riceve durante la sua prima messa e che indossa sull'anulare della mano destra. Francesco non ha voluto quello consueto d'oro, ma ne ha scelto uno d'argento dorato. Lo ha detto il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi.

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L'anello si chiama del pescatore "perché San Pietro era pescatore e Gesù lo ha fatto diventare pescatore di uomini", ha detto Lombardi. "Ma sull'anello che questa volta il Papa riceverà è rappresentato San Pietro con le chiavi". L'anello è opera dell'artista italiano Enrico Manfrini. Il Papa ha scelto il modello, il cui disegno ha origine con il segretario di Paolo VI mons. Macchi, tra "due o tre possibilità che gli sono state presentate".

Bergoglio, prime parole da Papa © Infophoto

LO STEMMA - Papa Francesco ha deciso di conservare lo stemma che aveva da vescovo. Lo scudo blu è sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI (mitra collocata tra chiavi decussate d'oro e d'argento, rilegate da un cordone rosso). In alto, campeggia l'emblema della Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero. In basso, si trovano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo l'antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Nella tradizione iconografica ispanica, infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano. Il Papa in questo modo intende esprimere la propria particolare devozione verso la Vergine Santissima e San Giuseppe.

DOMANI MESSA DI INAUGURAZIONE DEL PONTIFICATO - Il Papa domani lascerà la casa di Santa Marta per la messa di inaugurazione del Pontificato intorno alle 8:45-8:50 e poi, "in jeep o in papamobile", farà un "lungo giro nella piazza, in mezzo alla folla nelle vie che vengono lasciate libere, prima dell'inizio della celebrazione". Il portavoce vaticano ha detto inoltre che poi andrà alla sagrestia, vicino alla Pietà, intorno alle 9:15, e si preparerà alla celebrazione che avrà inizio verso le 9:30 cui parteciperanno anche rappresentanti ebrei e musulmani. L'esatta definizione di quella di domani mattina è la "messa di inaugurazione del ministero petrino del vescovo di Roma".

INCONTRO CON KIRCHNER - Quella di oggi, intanto, è una giornata di incontri istituzionali per Papa Bergoglio. Il Papa ha ricevuto questa mattina in udienza il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e la presidente argentina Cristina Kirchner: quest'ultimo è il primo incontro del nuovo Pontefice con un capo di Stato. Dopo il colloquio hanno pranzato insieme. Domani Kirchner assisterà alla messa di inaugurazione del pontificato, al fianco del presidente italiano Giorgio Napolitano. Tra Papa Bergoglio, già arcivescovo di Buenos Aires, e Cristina Kirchner, non è corso buon sangue in passato, e dopo la sua elezione al soglio pontificio, mercoledì scorso, settori del kirchnerismo non hanno perso l'occasione di attaccare Bergoglio rilanciando la vecchia accusa di complicità con l'ultima dittatura militare argentina. Accusa che il Vaticano ha respinto con fermezza giovedì.

I CONTRASTI DEL PASSATO - Come ricorda Clarin, i contrasti tra Cristina e Bergoglio risalgono ai primi anni del governo di Nestor Kirchner. Tutto ebbe inizio nel 2004, quando il capo dell'episcopato argentino criticò "l'esibizionismo e gli annunci altisonanti" dell'allora presidente, il quale a sua volta definì l'alto prelato "il vero rappresentante dell'opposizione". I contrasti furono così forti, ricorda ancora Clarin, che il presidente Kirchner arrivò a dire: "Il nostro Dio è di tutti, ma attento che anche il diavolo arriva a tutti, a quelli che indossano i pantaloni e a quelli che indossano la tonaca". I contrasti si sono ripetuti anche con Cristina dopo la sua ascesa alla presidenza. In particolare la Chiesa argentina ha criticato alcune leggi promosse dalla presidente, tra cui quella sui matrimoni gay e quella che autorizza la legatura delle tube e la vasectomia. Dopo l'elezione di Bergoglio a Papa, Cristina ha ricordato le divergenze con l'ex arcivescovo di Buenos Aires, e gli ha inviato lettera di congratulazioni piuttosto fredda.

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