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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Pordenone

Antonio Consalvo, da 10 mesi in carcere nello Sri Lanka: "Non sappiamo più nulla di lui"

Era stato arrestato perché aveva con sé della marjiuana, una modica quantità. Appello della madre: "Il fatto che neppure l’avvocato risponda più ci preoccupa molto, anche considerando le condizioni di salute di Antonio e il fatto che nel carcere non viene distribuito cibo"

C'è un giovane italiano in carcere da 10 mesi nello Sri Lanka. "Rinchiuso in condizioni disumane" denunciano i familiari. E il processo viene rimandato in continuazione. Un incubo per Antonio Consalvo, originario di Pordenone.

Nel mese di aprile era stato arrestato perché aveva con sé della marjiuana, una modica quantità. Consalvo era in transito di ritorno dalla Thailandia, prima di prendere l’aereo per l’Italia. La polizia lo aveva trovato in possesso di una quantità di marijuana di poco superiore a quello che da noi costituisce il limite per l’uso personale. Ma nello Sri Lanka la legge antidroga è rigorosissima. 

Antonio Consalvo, da 10 mesi in carcere nello Sri Lanka

Da allora è rinchiuso in uno stanzone con un'altra ottantina di detenuti nella capitale Colombo, senza alcun contatto con i parenti. Non si sa nulla di lui, c'è solo un avvocato locale, scelto da Consalvo sul posto, che si occupa di portargli da mangiare. La madre dice al Gazzettino: "Il carcere non fornisce il cibo ai detenuti. I pasti se li devono pagare". Chiede che le autorità italiane - dall'Ambasciata alla Farnesina - si interessino all'accaduto in modo più pressante. "Sono dieci mesi che aspetta il processo, ogni mercoledì lo chiamano per l'udienza, gli confermano lo stato di fermo e lo rimandano in cella senza aver fatto nulla".

Appello madre Antonio Consalvo: "Aiutatemi"

"Tutto quello che abbiamo potuto sapere di lui lo abbiamo appreso dalle email inviate dall’ambasciata" dice al Messaggero Veneto. "Ma nell’ultima comunicazione i funzionari dell’ambasciata hanno spiegato che da diversi giorni non riescono più ad avere aggiornamenti sulle sue condizioni, né dal carcere, né dal suo avvocato, che ho provato anch’io a contattare via email utilizzando un programma di traduzione online, ma invano.

"Il fatto che neppure l’avvocato risponda più ci preoccupa molto, anche considerando le condizioni di salute di Antonio e il fatto che nel carcere non viene distribuito cibo, ma tutto è a carico dei detenuti. Finora aveva provveduto il suo avvocato a portargli soldi per il pacco alimentare. Posso solo sperare che stia continuando a farlo. Non so più cosa fare. Aiutatemi" dice la madre. La speranza è che una maggiore attenzione mediatica sul caso di Antonio Consalvo spinga le autorità italiane a porre in atto ogni mossa diplomatica possibile.

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