Anziana massacrata in casa da un ladro: "Guardate come l'ha ridotta"
I parenti della signora Cecilia, l'85enne pestata da un ladro in casa a Mestre, hanno deciso di mostrare i traumi subiti dallo loro parente
"Queste cose non devono più accadere. La gente deve vedere la violenza con cui un uomo può accanirsi su un'anziana. Guardate cos'ha combinato". Parole di un figlio furioso. Parole di Moreno, il figlio della signora Cecilia, picchiata a sangue da un topo d'appartamento che ha colto la palla al balzo vedendo che l'anziana 85enne stava per rientrare in casa al primo piano della palazzina in cui abita in via Aleardi a Mestre. Poi è stata violenza pura. Feroce.
Secondo il racconto della sventurata, quest'ultima avrebbe visto questo delinquente alto e magro, dai capelli chiari, scendere velocemente le scale. Come se avesse dimenticato qualcosa al piano terra. Invece voleva raggiungere la donna proprio nel momento in cui quest'ultima stava aprendo il portone di casa.
Spingendola dentro per poi picchiarla selvaggiamente. Fratturandole pure un dito per strapparle gli anelli che indossava. Avrebbe pure la mascella rotta, dopodiché problemi si sono riscontrati ovunque sul suo corpo martoriato dalla furia di quella bestia cui ora i carabinieri stanno dando la caccia.
L'anziana sviene, riesce a dare l'allarme solo dopo ore dal pestaggio, chiamando la nipote. Sul posto arrivano le forze dell'ordine, e subito si capisce che si è di fronte a qualcosa di molto grave. Che raramente si è visto. Una città sotto shock, ancora una volta. E il figlio Moreno che a caldo dichiara "quando lo prendete lasciatelo a me". Ora la decisione di mostrare a tutti cosa può fare la ferocia umana, trasformando il volto di una signora ("sempre sorridente e buona", racconta una parente) in una maschera di dolore. Frantumandole le ossa.
Il ladro con sé aveva una borsetta bianca con all'interno piede di porco e altri arnesi da scasso. Voleva perpetrare qualche razzia, dopodiché ha intuito la possibilità di entrare senza fatica mentre la vittima di turno stava per mettere il piede in casa. Gli arnesi poi sono stati ritrovati sul pianerottolo, sequestrati dalle forze dell'ordine. "Per fortuna il femore non è fratturato - continua Moreno - Venerdì pomeriggio è stata trasferita di reparto". Ma quei segni al volto, al torace, alle gambe sono destinati a rimanere per sempre impressi nella mente di parenti e amici della signora Cecilia, tramortita dalla furia cieca di un delinquente senza coscienza. (Da VeneziaToday)
