rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Italia

Appalti truccati, maxi inchiesta anche sulle opere post terremoto del Centro Italia

"Accordi tra imprese diretti alla preordinata spartizione delle opere e frode nella realizzazione". L'indagine della guardia di Finanza partita da un'anomalia registrata a Gorizia si è estesa a tutta Italia: perquisizioni e sequestri nelle sedi amministrative di 120 società

La Procura di Gorizia sta ricostruendo le catene di appalti e subappalti e verificando la regolarità di circa 150 procedimenti di aggiudicazione delle opere pubbliche di gare indette negli anni 2015/2018, nell'ambito dell'operazione 'Grande Tagliamento' che indaga su appalti per un valore di oltre un miliardo di euro.

L'indagine, che pure ha preso avvio dai controlli relativi ad un appalto 'anomalo' che interessava la città di Gorizia, si è poi estesa a diverse opere del territorio regionale prima e nazionale poi, evidenziando collusioni che travalicano il confine friulano e diventano ''sistema'' diffuso in varie regioni.

"Ciò che emerge dalle risultanze istruttorie - si sottolinea - non sono solo le decine di turbative d'asta tra le imprese coinvolte per effetto di pratiche collusive, ma anche un pericoloso fenomeno di frode nella realizzazione delle opere appaltate con lavorazioni eseguite utilizzando talvolta materiali non certificati, difformi da quelli dichiarati e in quantitativi inferiori rispetto a quelli richiesti e fatturati, con conseguenti gravi violazioni anche di natura ambientale, il tutto con il comportamento a volte omissivo di coloro che avrebbero dovuto esercitare funzioni di controllo".

Operazione Grande Tagliamento: i dettagli

I provvedimenti di perquisizione e sequestro riguardano le sedi amministrative di 120 società e i domicili di 220 soggetti tra Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto-Adige, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna.

I militari del Comando Provinciale di Gorizia, in particolare, stanno acquisendo e sequestrando atti e documenti presso le stazioni appaltanti: Commissario Delegato per l'emergenza della mobilità riguardante la A4 (tratto Venezia - Trieste) e il Raccordo Villesse a Gorizia; Autovie Venete spa, concessionaria delle tratte autostradali comprese tra la tangenziale di Mestre e Sistiana, tra Palmanova e Udine, tra Portogruaro, Pordenone e Conegliano, tra Villesse e Gorizia; Autostrade per l'Italia spa, concessionaria di numerose tratte autostradali tra cui la Venezia / Belluno e la Udine Sud / Tarvisio; Friuli-Venezia Giulia Strade spa, società che si occupa della gestione e manutenzione delle strade regionali del Friuli Venezia Giulia. E ancora, Veneto Strade spa, società che cura la manutenzione delle strade regionali e provinciali del Veneto; Anas spa, concessionario della rete stradale nazionale; Concessioni Autostradali Venete s.p.a., concessionario del passante di Mestre, della tangenziale di Mestre e del raccordo con l'aeroporto Marco Polo di Tessera; Commissario Delegato per l'Emergenza determinatasi nel settore del traffico e della Mobilità nel territorio delle province di Treviso e Vicenza, titolare della realizzazione della Pedemontana Veneta; Aeroporto Friuli-Venezia Giulia s.p.a., società che gestisce il ''Trieste Airport''; Aer Tre s.p.a., società che gestisce l'aeroporto ''Canova'' di Treviso; Save s.p.a., società che gestisce l'aeroporto ''Marco Polo'' di Venezia. Acquisizioni anche da Aeroporto ''Valerio Catullo'' di Verona Fillafranca spa, società che gestisce lo scalo aeroportuale veronese; Aeroporto ''Guglielmo Marconi'' di Bologna s.p.a., società che gestisce lo scalo aeroportuale bolognese; Regione Friuli-Venezia Giulia, competente tra l'altro per le opere di costruzione, ampliamento, ristrutturazione e manutenzione dei porti e degli approdi marittimi, nonché per le concessioni di ghiaia; Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, società deputata alla gestione del Porto di Trieste; Consorzio per lo sviluppo economico del monfalconese, competente tra l'altro sul porto di Monfalcone.

Ulteriori acquisizioni riguardano altri enti e comuni delle province di Gorizia, Udine, Trieste, Pordenone, del Veneto, della Lombardia, dell'Emilia-Romagna, della Liguria, della Toscana, dell'Umbria, delle Marche, dell'Abruzzo, del Lazio, della Sicilia e della Sardegna. Alcune procedure di affidamento si riferiscono a opere da realizzare in diverse aree colpite dal sisma del 2016 nel centro Italia, tra cui ''Norcia'', ''San Benedetto'', ''Tre Valli Umbre''.

Le ricerche, condotte dai finanzieri del Friuli Venezia Giulia con la collaborazione di colleghi di altre regioni, in questo caso, spiega la Gdf, "sono finalizzate ad acquisire prove in ordine ad accordi tra imprese diretti alla preordinata spartizione delle opere nell'ambito di più complessive alleanze tra società volte a rendersi reciprocamente note: le rispettive intenzioni di partecipare o meno ad una gara piuttosto che ad un'altra ovvero ad un lotto piuttosto che ad un altro nell'ambito delle medesime gare d'appalto; l'entità e/o i contenuti delle offerte da formulare in modo da permettere di volta in volta all'impresa individuata e facente parte della ''cordata'' di riferimento di aggiudicarsi l'appalto alle condizioni più favorevoli; secondo modalità tali da alterare la regola indefettibile della libera concorrenza tra i singoli partecipanti e tali da assicurare maggiori possibilità di aggiudicazione all'impresa prescelta".

Le indagini, sottolinea la Gdf, "hanno evidenziato prassi contrarie alla legge anche in ordine alla costituzione di associazioni e raggruppamenti temporanei meramente cartolari; all'utilizzo di contratti di subappalto per quote superiori al limite normativo del 30%, in cambio del riconoscimento di percentuali di guadagno; alla falsa indicazione documentale di dotazioni logistiche e strumentali al fine di incrementare il punteggio tecnico attribuito dalle commissioni aggiudicatrici".

Appalti, M5s: "Serve Authority per le infrastrutture"

“È allucinante l’idea che in 14 regioni italiane possano essere stati utilizzati materiali difformi a quelli previsti per legge per realizzare ponti, viadotti, cavalcavia, sottopassi, gallerie, e chissà quale altra opera pubblica che dovrebbe garantire sicurezza ed efficienza”. Così spiega Patrizia Terzoni, VicePresidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici alla Camera del Movimento 5 Stelle

"Nel Decreto Emergenze non a caso abbiamo voluto inserire l'Autorità di Vigilanza sulla sicurezza con ampi poteri di verifica e controllo, un passo importante per finirla con queste vergogne che fanno anche male alla nostra economia"

"L’inchiesta della Procura di Gorizia che farebbe emergere pratiche collusive e fraudolente, con l’utilizzo di materiali depotenziati e diversi da quelli dichiarati per la costruzione di ponti, cavalcavia e altre opere è la miglior risposta a chi contesta la nostra scelta di puntare su nuove analisi costi-benefici e di istituire un Archivio e una Authority per il monitoraggio di strade e infrastrutture”. Lo affermano i deputati friulani del MoVimento 5 Stelle Sabrina de Carlo e Luca Sut.

“Non a caso il MoVimento 5 Stelle sta rivedendo radicalmente le norme sulla corruzione e il sistema con cui finora si sono autorizzate e realizzate piccole e grandi opere. Non faremo sconti a chi mette a repentaglio la vita delle persone, ancor più se lo fa in aree sensibili come quelle colpite dal terremoto. I cambiamenti climatici, peraltro, impongono standard di sicurezza ancora maggiori che in passato, ed è intollerabile che invece tanti operatori senza scrupoli ancora lucrino sul risparmio di materiali senza porsi il problema di quali conseguenze disastrose possa provocare la loro scellerata condotta”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Appalti truccati, maxi inchiesta anche sulle opere post terremoto del Centro Italia

Today è in caricamento