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Venerdì, 19 Aprile 2024
CRONACA

Artigiano suicida per debiti, arrestati i suoi usurai

Pasqualino Clotilde, uno degli artigiani più conosciuti di Roma, si era tolto la vita lasciando un biglietto. Dopo più di un anno di indagini presi gli aguzzini che approfittavano dell'uomo che versava in una grave condizione economica

ROMA - Stretto tra la solitudine di un piccolo imprenditore che non ha appigli a cui aggrapparsi e le difficoltà economiche a volte insormontabili, Pasqualino Clotilde si uccise per i debiti il 2 aprile 2012 all'interno del proprio laboratorio di cornici a Roma. Era uno degli artigiani più stimati e conosciuti del quartiere popolare Centocelle.

Una corda legata ad una trave del soffitto per dire addio alla vita terrena e una lettera con le motivazioni del gesto estremo non lasciavano dubbi: le indagini su quel suicidio per problemi economici andavano indirizzate nel mondo dell'usura.

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La vittima, prima di togliersi la vita, aveva accusato qualcuno, facendo nomi e cognomi. E oggi, dopo mesi di indagini, gli agenti della squadra mobile di Roma sono riusciti ad arrestare i suoi aguzzini. Si tratta di Franco Capasso, di 53 anni e Giuseppe Maglione, 45 anni. E' emerso infatti che i due, che operavano prevalentemente nel quartiere romano di Centocelle, praticavano l'attività di usurai non solo nei confronti del suicida, ma anche di numerose altre vittime individuate nel corso delle indagini.

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L'analisi delle movimentazioni bancarie del suicida ha permesso di scoprire che gli aguzzini avevano costretto l'artigiano ad aprire un conto corrente a suo nome, sul quale di fatto gli stessi movimentavano un ingente flusso di denaro provento della loro attività illecita, somme che erano del tutto incompatibili con il reddito della vittima che versava in una grave condizione economica.

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Difficoltà economiche, problema del credito e un futuro con troppe incognite : gli stessi motivi che "uccidono" altri piccoli e medi imprenditori in Italia e che non sono più solo una faccenda economica, ma una questione sociale.

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