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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Caltanissetta

Arrestato Montante, l'imprenditore paladino dell'antimafia

Con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione finisce ai domiciliari l'ex Presidente di Confindustria Sicilia. Arrestate anche altre cinque persone

Con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione la Squadra mobile di Caltanissetta ha arrestato (ai domiciliari) l'ex Presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, attualmente presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta e presidente di Retimpresa Servizi srl di Confindustria Nazionale. Arrestate, sempre ai domiciliari, anche altre cinque persone: un altro indagato è stato colpito dalla misura interdittiva della sospensione dall'esercizio dell'ufficio pubblico per la durata di 1 anno.

"Spiavano le indagini della magistratura"

Dopo una lunga e  complessa indagine condotta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di essersi associati allo scopo di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione e di accesso abusivo a sistema informatico; nonché più delitti di corruzione. Secondo la Procura nissena, Montante, per anni ritenuto paladino dell'antimafia, avrebbe fatto parte di una vera e propria rete di 'spionaggio' con lo scopo di avere notizie sulle  indagini della magistratura a suo carico.

Tra gli indagati anche l'ex presidente del Senato Schifani

Tutte le accuse

Come emerge dalle indagini, coordinate dalla Dda di Caltanissetta, l'ex Presidente degli industriali siciliani avrebbe provato a corrompere anche esponenti delle forze dell'ordine per avere notizie riservate su indagini della Direzione distrettuale antimafia. Due anni fa Montante aveva ricevuto un avviso di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa per presunti legami con esponenti mafiosi.

Ecco l'atto di accusa della Procura nell'inchiesta per concorso esterno a carico di Montante: "Per avere concorso nelle attività dell'associazione mafiosa mettendo in modo continuativo a disposizione in particolare di Vincenzo e Paolino Arnone la propria attività imprenditoriale consentendo al clan di ottenere l'affidamento di lavori e commesse anche a scapito di altri imprenditori, nonché assunzioni di persone segnalate dagli stessi, ricevendone in cambio il sostegno per il conseguimento di incarichi all'interno di enti e associazioni di categoria, la garanzia in ordine allo svolgimento della sua attività imprenditoriale in condizioni di tranquillità, senza ricevere richieste di estorsioni e senza il timore di possibili ripercussioni negative per l'incolumità propria e dei beni aziendali, nonché analoghe garanzie per attività riconducibili a suoi familiari e a terzi a lui legati da stretti rapporti".

Coinvolti esponenti forze dell'ordine

Nell'inchiesta sono coinvolti anche esponenti delle forze dell'ordine.

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